La cabina di regia Governo-Regioni prevista per oggi disegnerà la nuova mappa nazionale dei colori e in assenza della possibilità di passare fino a fine mese in zona gialla, l’Emilia Romagna non si sposterà da quella arancione. Nella nostra regione l’indice Rt è in calo, da 0,81 a 0,77, ma l’incidenza dei contagi staziona ancora poco sotto i 200 casi settimanali ogni 100mila abitanti. Ma oggi sul tavolo del Governo e successivamente su quello del Cts arriveranno soprattutto le linee guida delle Regioni sul fronte delle riaperture. Fedriga, nuovo presidente della Conferenza delle Regioni, ha spiegato come al Governo sia stato chiesto un passaggio transitorio prima che si riapra, in modo da favorire in via sperimentale le attività che si possono svolgere all’aperto per permettere un anticipo di date, mantenendo la prudenza necessaria in questo momento. Le linee guida per le riaperture sono un po’ più stringenti rispetto a quelle dell’anno scorso soprattutto in considerazione della variante inglese, ma premiano gli spazi all’aperto. Secondo il protocollo dei governatori, le misure previste per l’intero settore della ristorazione possono consentire lo svolgimento sia del servizio del pranzo che della cena. Negli esercizi di ristorazione che prevedono posti a sedere non si consuma al banco dopo le 14. L’essere vaccinati non fa cadere l’obbligo di utilizzare la mascherina in bar, ristoranti, cinema e teatri. Nei locali al chiuso vanno rispettati i due metri di distanza, all’aperto si riduce a un metro. Per cinema e spettacoli dal vivo, le misure si mantengono se integrate con tamponi all’ingresso, test negativi effettuati nelle ultime 48 ore e completamento della vaccinazione. Almeno un metro di distanza – frontale o laterale – tra spettatori se indossano la mascherina e almeno due metri di distanza qualora le disposizioni prevedano di non indossarla.