Tre anni e mezzo dopo Marcello Chezzi torna allo stadio “Cabassi”. Era il settembre del 2018 quando il tecnico di Castelfranco decise di dimettersi dal timone dell’ultimo Carpi da Serie B, reduce dal terzo ko di fila in campionato, il pesante 1-4 subito a Verona per mano dell’Hellas. Al suo posto tornò Castori, che non riuscì però a salvare i biancorossi dalla Lega Pro. Per Chezzi fu un’esperienza di breve durata, nata sotto una stella non troppo fortunata per le tante vicissitudini accadute già durante il ritiro estivo, con l’addio di Tutino, la cacciata di Machac e una rosa completata solo negli ultimi giorni di mercato. Da allora Chezzi è rimasto per 3 anni alla finestra, fino alla chiamata dello scorso febbraio da parte del Progresso, ultimo nel girone dei biancorossi, che sotto la sua guida ha colto 5 punti in 5 gare, fermando sullo 0-0 anche la capolista Rimini e ha messo la freccia su Tritium e Borgo San Donnino, sconfitto mercoledì per 4-2. Un avversario da prendere con le molle, guidato in attacco da Niccolò Bagatti, figlio del tecnico carpigiano Massimo, autore all’andata del gol dell’1-1 che poi indirettamente portò all’esonero del padre. In settimana il Carpi ha perso anche Di Emma, che si aggiunge a Borgarello, Bolis, Crotti, Lordkipandize e Vigolo nella lista degli indisponibili. Il 4-3-3 biancorosso per domenica dovrebbe essere simile per dieci undicesimi a quello che ha sbancato Fidenza, con un solo dubbio in difesa a destra, dove Tosi e Germinio si giocano una maglia al posto di Di Emma.