80 milioni di euro. Questa la stima complessiva dei danni subiti dalla città di Nonantola in seguito all’alluvione del 6 dicembre scorso, quando l’argine del fiume Panaro si ruppe e l’acqua invase case, strade, garage e imprese. Una cifra ingente a cui si aggiungono due milioni di euro già stimati come necessari al ripristino dei principali edifici pubblici danneggiati, a cui poi andranno sommati gli interventi su strade e arredo urbano. Il 22 gennaio si è conclusa la fase di ricognizione dei danni e sono stati raccolti 2.584 moduli relativi alle abitazioni e 226 relativi alle imprese, oltre a 834 schede di danni ai veicoli. Parallelamente, sono stati effettuati anche i sopralluoghi congiunti con AUSL per fare sì che le famiglie la cui casa è attualmente inagibile potessero ricevere il Contributo di Autonoma Sistemazione: sono 53 i nuclei che ne hanno diritto. Per le famiglie non in grado di provvedere autonomamente, sono stati invece trovati alloggi tra Nonantola e Modena, arredati con il contributo di alcune associazioni. La dichiarazione dello stato di emergenza e l’iter per i rimborsi erano stati decisi il 30 dicembre scorso con la visita del capo dipartimenti di Protezione Civile Borrelli e del ministro Boccia, ma ora la crisi di Governo ha bloccato tutto e il sindaci  Federica Nannetti, nel tracciare il quadro della situazione a due mesi dall’esondazione, ha espresso preoccupazioni in merito: “siamo molto preoccupati – ha ribadito  – per aver perso gli interlocutori con cui si era trovato l’accordo sul percorso legislativo, perché è da Roma che attendiamo le risorse per la ripartenza, come sempre avviene di fronte a simili calamità naturali”.