Nel video l’intervista al Dott. Massimo Bigarelli, Dipendenze patologiche Ausl Modena

Cominciano a stringere in mano la bottiglia a 14 anni, a volte anche a 12. Birra, mojito o gin tonic, qualunque cosa va bene per sentirsi più “sciolti”, per “blallarsi”. Un po’ come accadeva anni fa, certo, ma con una differenza: bere oggi, per la maggior parte dei giovanissimi, è assolutamente normale. Si danno al “binge drinking”, l’abbuffata di alcolici, incuranti degli effetti nocivi che ne possono derivare. Sulla loro salute, in primis, ma anche e soprattutto a livello comportamentale. Perché tra episodi di aggressività e uso di alcol, o di sostanze, esiste una correlazione. E la gang di ragazzine ubriache che prende di mira l’Errenord è solo l’ultimo caso registrato in città a riprova di ciò. Un fenomeno drammatico, sotto gli occhi di tutti e destinato a crescere. Non a caso l’alcol si conferma la prima causa di morte tra i giovani in Italia.