Solo se i veneti fanno risultato a Palermo domenica i ragazzi di mister Castori possono sperare ancora di evitare la B. Ma la norma sul paracadute per le retrocesse ha spento ogni speranza ancor prima di giocare

E’ una settimana strana quella che accompagnerà il Carpi al ritorno ufficiale in serie B. Guardando la classifica la squadra di Castori potrebbe ancora covare qualche chance di aggancio sul Palermo, che per la miglior differenza reti generale varrebbe la salvezza. Ma la logica del calcio, soprattutto quello italiano, dice che non ci sono più speranze. Il motivo sta soprattutto dentro alla folle norma sul cosiddetto paracadute, i soldi che la Lega destina ogni anno alle 3 squadre che retrocedono in B. Un pacchetto che è stato approvato ad aprile col voto contrario solo del Chievo e dello stesso Palermo, per il quale i soldi destinati alle 3 squadre condannate fra i cadetti variano a seconda delle loro militanza in A. Il totale resta di 60 milioni, doppio rispetto agli ultimi anni, che verranno distribuiti in base a chi scenderà. Il Verona e il Frosinone, già condannate in anticipo, sanno già che spetteranno loro rispettivamente 25 e 10 milioni, mentre gli altri 25 vengono divisi in base a quale sarà la terza squadra retrocessa. Se sarà il Carpi ai biancorossi andranno 10 milioni e i restanti 15 resteranno congelati fino all’estate 2017 a disposizione del Verona nel caso in cui l’Hellas non dovesse salire subito in A. Se a scendere fosse il Palermo sarebbero invece i rosanero a prendersi subito tutti i 25 milioni rimanenti. Per questo è facile prevedere che il Verona non faccia nulla per impedire la salvezza del Palermo, che farebbe guadagnare ai gialloblù 15 milioni in più fra 12 mesi. Per questo ieri il patron biancorosso Stefano Bonacini ha chiesto il massimo impegno del Verona, ricevendo la risposta piccata di Maurizio Setti, patron veronese. Il biscotto è comunque pronto a essere servito al Barbera, nella migliore tradizione italiana.