Dovrà rispondere di simulazione di reato una giovane tossicodipendente di 26 anni che ha inscenato il suo rapimento per ottenere i soldi necessari ad acquistare una dose di speedball

Diceva di essere stata sequestrata e rinchiusa in un garage e che, se non fossero stati pagati 30 euro per la sua liberazione, se la sarebbe vista brutta. Tutto questo per intascarsi i soldi e poter comprare della droga. Questa la vicenda che ha coinvolto un modenese di 46 anni che si è presentato in via Pico della Mirandola presso il Comando Provinciale dell’Arma dei Carabinieri per denunciare un sequestro di persona. Una sua amica una 26enne nata nel reggiano e tossicodipendente gli aveva mandato dei messaggi dove asseriva di essere stata sequestrata. Sulla base dell’esiguità della somma richiesta, delle modalità di comunicazione e i personaggi coinvolti, hanno portato i militari a ritenere di trovarsi di fronte una simulazione. Il modenese è stato invitati dai Carabinieri a rispondere ai messaggi e quando la 26enne si è presentata all’appuntamento da sola e completamente libera, i Carabinieri non hanno faticato a farle ammettere di aver inscenato tutto solo per poter avere i soldi necessari a comprare un’altra dose di speedball, un mix micidiale di cocaina ed eroina. La ragazza, che non ha un domicilio fisso ma che vive per strada, dovrà adesso rispondere di simulazione di reato e rischia una pena da uno a tre anni di carcere