Nonostante l’aumento della raccolta differenziata, non si riduce la quantità di rifiuti conferiti nell’inceneritore di Modena. L’impianto viene spento solo ad agosto, per manutenzione

Gli ultimi positivi dati della raccolta differenziata in Emilia Romagna che nel 2017 hanno raggiunto la percentuale del 64,3% su scala regionale e del 67,8 % in provincia di Modena, continuano a non tradursi, almeno a Modena, in quello che dovrebbe essere l’immediata conseguenza, e posto come obiettivo del piano regionale dei rifiuti. Ovvero il minore ricorso all’inceneritore. Dopo l’autorizzazione all’impianto modenese bruciare fino a 240.000 tonnellate di rifiuti provenienti anche da bacini extraprovinciali ed extra regionali, l’inceneritore di via Cavazza continua al contrario di quegli obiettivi ad andare a pieno regime. Dopo le 212.000 tonnellate di rifiuti bruciate nel 2016 e le 209mila incenerite nel 2017, anche il 2018 si è aperto con una media mensile di rifiuti indifferenziati conferiti e bruciati di circa 20.000 tonnellate media mensili da gennaio a maggio. Che porta, in proiezione, anche al netto dello spegnimento per le settimane centrali agosto per manutenzioni, ad una quantità di rifiuti bruciati, con tutte le emissioni inquinanti conseguenti, che supererà le 200 mila tonnellate annue. Una quantità ben al di sopra delle produzione provinciale di rifiuti indifferenziati e che di fatto rende vani, in termini di impatto ambientale, gli sforzi che i cittadini modenesi fanno sul fronte della raccolta differenziata. A Modena la graduale riduzione dei rifiuti indifferenziati da conferire all’inceneritore, e che dovrebbe andare di pari passo con l’aumento della raccolta differenziata, stando ai dati, continua a non avvenire. Perché in via Cavazza il calo dei rifiuti indifferenziati prodotti a Modena viene costantemente compensate con il conferimento di rifiuti, anche speciali, proveniente da altre aree del territorio regionale e nazionale. Nonostante gli obiettivi dichiarati e sottoscritti dal Piano regionale dei rifiuti dell’Emilia Romagna indichino la riduzione dei rifiuti da destinare all’inceneritore come uno degli obiettivi prioritari del Piano insieme al conseguente spegnimento degli inceneritori stessi. Un obiettivo che per Modena nonostante gli alti livelli di differenziata, sembra ancora essere molto, troppo lontano.