L’ausl di Modena verserà un risarcimento di 600 mila euro alla famiglia di Primo Zanoli, il 64 enne paziente dell’ospedale di Baggiovara scomparsa dalla struttura nel 2011 e ritrovato cadavere tre anni dopo

Un risarcimento da 600mila euro, questo quanto verserà l’Ausl di Modena alla famiglia di Primo Zanoli, il 64enne modenese scomparso nel nulla dall’ospedale di Baggiovara dove era ricoverato nel 2011 e ritrovato cadavere tre anni dopo, nel 2014, all’interno del cavedio dello stesso nosocomio. Il processo penale si è chiuso con una archiviazione, mentre in sede civile le due parti, l’assicurazione dell’azienda sanitaria e i parenti della vittima, sono giunte ad un accordo e la prossima udienza, fissata al 26 gennaio, andrà con ogni probabilità deserta per questa ragione. Determinante ai fini dell’accordo è stato il responso del consulente tecnico del giudice, il quale ha sottolineato come sarebbe stata necessaria nei confronti di Primo Zanoli una maggiore sorveglianza da parte degli addetti sanitari. Il medico legale ha sottolineato gravi carenze nelle cure e la mancata assistenza psichiatrica.  Dopo la scomparsa di Primo Zanoli furono inutili tutte le ricerche, e dopo tre anni, nell’ottobre del 2014 il suo corpo senza vita fu ritrovato mummificato nel cavedio dello stesso ospedale. Il 64enne nella notte tra il 30 e il 31 dicembre vagando per la struttura ospedaliera in stato confusionale e in presa al dolore precipitò da un’altezza di una decina di metri. Zanoli morì dopo una lenta agonia per il freddo e gli stenti senza che nessuno se ne accorgesse