È stato un malore a stroncare la vita di Taissir Sakka, il 30enne trovato morto in via dell’Abate lo scorso 15 ottobre. Le analisi sul cuore del giovane, effettuate in un centro specializzato di Padova, hanno rilevato una grave cardiopatia con stenosi dell’aorta. Una malattia congenita, che pregiudicava il corretto scorrimento del sangue, ma non è escluso che fattori di stress possano avere innescato il malore che ha portato il 30enne alla morte. Per questo continua il lavoro dell’avvocato Fabio Anselmo, legale del fratello di Taissir, per fare piena chiarezza su quanto accaduto quella notte. Sul caso era stato aperto un fascicolo per omicidio come conseguenza di altro reato e ad essere indagato è un Carabiniere. Altri cinque militari sono invece indagati per lesioni ai danni di Mohamed Sakka, fratello del giovane deceduto. Era stato proprio lui a sporgere denuncia. I due fratelli erano stati portati in caserma dopo un’accesa lite scoppiata davanti a un locale di Ravarino, ma non sarebbero usciti con segni di percosse, almeno da quanto emergerebbe dalle telecamere di videosorveglianza prelevate per le indagini. Non è chiaro se i due abbiano avuto altri contatti con i militari in seguito, ciò che è certo è che la mattina dopo Taissir è stato trovato senza vita nel parcheggio del cinema 7B. La prima ipotesi avanzata dai Carabinieri è stata quella di una caduta accidentale. Dall’autopsia non erano emersi traumi. Ora le analisi sul cuore hanno fatto chiarezza, almeno sulle cause del decesso.