La sconfitta con il Como ha rimesso i canarini in una posizione non certo tranquilla. Se il campionato finisse oggi sarebbe salvezza, ma il calendario e lo stato di forma della squadra non promettono grossi aiuti

Il Modena deve salvarsi con le proprie forze e per farlo non potrà contare con ogni probabilità su alcun aiuto esterno. Dopo la sconfitta di sabato al Braglia con il Como, i gialloblù rimangono in zona salvezza e potrebbero ancora festeggiare la permanenza tra i cadetti se il campionato fosse finito nell’ultimo weekend, ma all’orizzonte ci sono ancora dieci giornate di campionato, una condizione fisica che sembra in netto calo e una situazione ambientale non certo delle migliori. Sabato, nel post gara, i tifosi hanno dato vita alla prima vera contestazione della stagione, scelta che spesso nelle stagioni passate è stata utile a dare quella scossa in grado di risvegliare dal torpore la squadra. La speranza è che la storia possa ripetersi, anche perché i giocatori canarini hanno confermato la propria fiducia a mister Crespo solo poche settimane fa e, dunque, nulla può essere cambiato da allora, specialmente dopo le tre vittorie in quattro gare che avevano riportato il Modena a galla. Se abbiamo imparato qualcosa da questa stagione, però, è che la formazione gialloblù è sempre riuscita a rialzarsi in qualche modo nei momenti di maggiore difficoltà, mentre si è sempre clamorosamente risieduta dopo qualche risultato positivo. Anche per questo motivo, secondo i dirigenti di Viale Monte Kosica, la posizione di Hernan Crespo non è così traballante come qualcuno vorrebbe. L’argentino ha saputo rivitalizzare giocatori come Rubin o Luppi in questa stagione, ma a volte ha peccato nella gestione delle partite. La storia recente insegna che un sergente di ferro come Novellino, però, non è la scelta giusta per una squadra fragile sotto l’aspetto psicologico, ma Antonio Caliendo e il ds Massimo Taibi possono ringraziare il Palermo che con l’ingaggio del tecnico di Montemarano ha alleggerito sostanzialmente il monte ingaggi dello staff tecnico gialloblù. Pertanto, se la situazione dovesse farsi ancora più grigia, rimarrà ancora la carta del cambio di guida tecnica che non è un’opzione ancora presa seriamente in considerazione al momento.