La vignolese Patrizia Reggiani, che tra poco tornerà in libertà dopo la condanna per l’omicidio del marito Maurizio Gucci, otterrà un vitalizio milionario. Lo ha deciso la Corte d’Appello di Milano

La vignolese Patrizia Reggiani condannata per l’omicidio del marito Maurizio Gucci, avvenuto nel 1995 per mano di un killer, dal prossimo 16 febbraio dovrebbe tornare in libertà, anche se vigilata. E sarà una libertà con una notevole sorpresa, perché la Corte d’Appello di Milano le ha riconosciuto il diritto a un vitalizio di un milione di euro l’anno, oltre a 24 milioni di arretrati maturati durante la detenzione cominciata nel 1997. A pagare, dovranno essere le figlie Allegra e Alessandra, uniche eredi del padre assassinato. Tutto nasce da un accordo firmato da Gucci e la Reggiani del 1993, registrato come ‘promemoria d’intenti’ in cui l’imprenditore si impegnava a corrispondere all’ex moglie poco più di un milione di franchi svizzeri l’anno, vita natural durante. Secondo Franco Ceccon, il suo tutore nel periodo della detenzione, la sentenza della Corte d’Appello parla chiaro: il vitalizio a favore della Reggiani è previsto da un accordo fatto in Svizzera, in un momento precedente l’omicidio, e non è decaduto dopo il fatto. Patrizia Reggiani che ha finito nei mesi scorsi di scontare la pena detentiva, nel giugno del 2014, dopo 17 anni in cella, aveva ottenuto l’affidamento ai servizi sociali, lavorando nello in uno show room di alta bigiotteria nel centro di Milano.