Assemblea infuocata ieri sera nello stabilimento di via Zarlati. E il sindaco Muzzarelli perde la pazienza

Erano in 200 ieri sera nella sede delle Fonderie cooperative riunite di via Zarlati per partecipare alla assemblea pubblica convocata dall’amministrazione. Al centro del confronto, come noto, le preoccupazioni dei residenti per le emissioni dell’impianto e per gli odori che aleggiano nel quartiere Madonnina.  Una assemblea infuocata alla quale hanno partecipato il sindaco Muzzarelli e gli assessori Giulio Guerzoni e Anna Maria Vandelli oltre ai rappresentanti di Arpa e Ausl. E proprio durante il dibattito il sindaco, incalzato dai residenti ha perso la pazienza con grida e inviti a una cittadina a smettere di provocare. Dal punto di vista dei riscontri dei rilievi tecnici Davide Ferrari di Ausl e Stefano Forti di Arpa hanno assicurato il rispetto da parte dell’azienda di tutte le prescrizioni, aggiungendo come in base ai 71 controlli effettuati in 10 anni le <emissioni rispettino non solo i limiti di legge ma anche quelli inferiori previsti dall’Autorizzazione integrata ambientale>.  E anche sugli odori Ferrari ha spiegato come alle percezioni olfattive non sia di per sé abbinato un rischio per la salute umana. Sulla chiusura dell’impianto Muzzarelli ha poi confermato lo smantellamento solo nel 2022, promettendo entro quest’anno la presentazione in Consiglio di un percorso per trasferire l’azienda. Trasloco sì, ma ancora non si sa dove. <Nella nuova fonderie investiremo oltre 30 milioni di euro – ha detto ieri sera l’assessore Vandelli -. Sarà in un’area produttiva, mentre la fabbrica di via Zarlati sarà smantellata>. Ma, anche se le promesse del Comune dovessero essere mantenute, per i prossimi 5 anni i residenti della Madonnina dovranno continuare a fare i conti con gli odori e con la paura per la loro salute.