L’Emilia-Romagna è una delle regioni dove i tassi di violenza contro le donne sono più alti in Italia, ma è anche la prima per le denunce di violenze sessuali, percosse, lesioni dolose, e la quarta per i femminicidi. La giornata di oggi, dedicata al contrasto della violenza di genere, è occasione per riflette sulla sfida più grande per contrastare il fenomeno, ovvero il fronte della prevenzione

Più del 43%, quasi 9 milioni in tutto, le donne che nel nostro Paese hanno subito una qualche forma di violenza. E nell’ennesima classifica che riduce a numeri tutto ciò che la violenza comporta prima che essa sfoci in atti perseguibili penalmente, e in denunce, l’Emilia – Romagna e la provincia di Modena risultano, in assoluto ai primi posti. Un poco invidiabile primato legato anche all’aumento delle denunce che rimane ancora basso troppo basso in relazione alla realtà dei fatti raccontata dalla cronaca quotidiana. Una media di uno al giorno, quelli legati all’esecuzione di provvedimenti restrittivi nei confronti dei violenti o a maltrattamenti che hanno richiesto l’intervento delle forze dell’ordine. Perché ancora molto spesso sono solo i casi estremi di violenza, che magari si estendono anche ai figli, e che richiamano l’intervento delle forze di Polizia, permettono di fare emergere violenza fisiche e psicologiche perpetrate nel tempo, e magari nascoste per paura. Ed ecco allora che i numeri risfoderati ogni anno in occasione della giornata mondiale contro la violenza alle donne, istituita nel 1999, appaiono solo come la punta di un enorme iceberg che ci dice che in Emilia Romagna negli ultimi cinque anni le donne che hanno presentato denuncia per aver subito una violenza sono state oltre 31.000, di cui 14.000 vittime di minaccia, oltre 3.000 di stalking, 1.700 di violenza sessuale, 13.000 di una violenza fisica grave, mentre 66 sono state assassinate. Per loro è stata istituita nel tempo una rete sempre più ampia di centri antiviolenza che nel solo 2017 hanno registrato 17.235 contatti da parte di 5.345 donne. Il 44% lo scorso hanno ha contattato un centro per la prima volta. Una sfida quella della gestione dell’emergenza che non basta, perché la lotta alla violenza si gioca sul difficile terreno della prevenzione, un piano anche culturale che per le donne spesso si esprime anche sul terreno delle molestie

Nel video l’intervista a Mirella Guicciardi, Presidente Commissione Pari Opportunità CPO Modena