Completamente distrutti numerosi paesi tra le province di Rieti e Ascoli Piceno. Si scava senza sosta tra le macerie

Tutto è accaduto alle 3:36 di stanotte: una tremenda scossa di terremoto di magnitudo 6.0 ha sconvolto il Centro Italia, colpendo pesantemente soprattutto le Marche e il Lazio, le province di Ascoli Piceno e di Rieti, ma il sisma è stato avvertito nitidamente anche in Umbria, in Abruzzo, a Roma, a Napoli e persino in Romagna, in particolare a Rimini. Il bilancio, per quanto ancora inevitabilmente parziale, è pesantissimo: per il momento sono stati accertati 73 morti, centinaia di feriti e decine di dispersi, sotto le macerie, in alcuni paesi completamente distrutti, i più colpiti, come Amatrice, Accumoli e Arquata del Tronto. Tra le vittime una bimba di nove mesi estratta senza vita dalle macerie di Arquata e un’altra di 18 mesi, morta in ospedale ad Ascoli Piceno, di Amatrice ma che si trovava ad Arquata coi genitori. Questi sono stati salvati e ricoverati. La madre della piccola era scampata al terremoto del 2009 L’Aquila e si era trasferita ad Ascoli dopo quella terribile esperienza. Da Arquata arriva almeno una buona notizia: due bimbi di 4 e 7 anni sono stati estratti vivi dalle rovine. La nonna li aveva fatti infilare insieme a lei sotto al letto. La donna è stata estratta viva dopo diverse ore, mentre non ce l’ha fatta il nonno.

Nell’area ci sono stati altri movimenti sismici, circa 200 scosse, il sismologo e geofisico Ezio Boschi avverte “Attenti alle prossime ore e ai prossimi giorni” e ricorda quanto successo nel terremoto in Emilia del 20 e 29 maggio 2012: “Si ebbe -dice Boschi- a distanza di pochi giorni, una forte scossa uguale alla prima e le maggiori vittime si ebbero proprio a causa della seconda scossa perché molte persone entrarono negli edifici e nelle fabbriche ancora in piedi, ma senza preventivi controlli sulle strutture”.