A margine del workshop del Sassuolo, ieri pomeriggio nella sede di Confindustria-Ceramica, l’amministratore unico di Mapei, Giorgio Squinzi, fa un paragone tra la sua squadra e la situazione politica ed economica in Italia

Anche se la sua azienda, la Mapei, e la sua squadra, il Sassuolo, sono “oasi felici” in mezzo al mare magnum della crisi, imprenditoriale e anche calcistica, in Italia e nel mondo, Giorgio Squinzi – da fresco ex presidente di Confindustria – non dimentica che il resto della situazione economica non gira particolarmente bene e allora prova a fare un paragone tra il “miracolo” (che poi tanto miracolo non è, ha basi ben solide) della sua squadra neroverde e il nostro Paese in cerca di rilancio. Come dire: da piccoli si può diventare (o tornare) grandi.

Squinzi prima lo dice durante il workshop organizzato ieri pomeriggio nella sede di Confindustria-Ceramica di Sassuolo, “Il lavoro duro paga” è uno dei suoi slogan preferiti, poi lo conferma direttamente davanti alle telecamere, a taccuini e microfoni spianati.

Intervista a Giorgio Squinzi, Amministratore Unico Mapei