E’ quanto chiedono i genitori in un documento comune sottoscritto ieri sera a seguito dell’incontro di lunedì con il dirigente scolastico provinciale Silvia Menabue

E’ giusto voltare pagina sulla scuola Mariele Ventre di Pavullo, ma per farlo ci vuole anche un mea culpa da parte della preside Tiziana Biondi sulla dinamica che ha portato all’arresto della maestra Manuela Giacomozzi per presunti maltrattamenti e agli altri cinque avvisi di garanzia. E’ quanto chiedono i genitori in un documento comune sottoscritto ieri sera a seguito dell’incontro di lunedì con il dirigente scolastico provinciale Silvia Menabue. Un summit voluto per ricostruire il rapporto di fiducia tra scuola e famiglia e che ha avuto ottimi riscontri, perché papà e mamme riconoscono di aver trovato nel provveditore “un interlocutore serio, molto attento, preparato e orientato a voltare pagina”. Ma per arrivare a questo serve prima un’ammenda a livello locale per quanto accaduto: “La perdita di fiducia – scrivono i genitori – potrà essere superata partendo dalle scuse della preside, a nome degli attori dell’istituzione scolastica direttamente coinvolti, poiché riteniamo che solo dal riconoscere un errore del passato si possa ripartire orientati al futuro”. Poi ci sono le azioni materiali da mettere in campo per il rilancio, su cui il provveditore ha mostrato larga apertura, a partire dall’esigenza di disporre una rotazione, e quindi un rinnovo, dei docenti. Ma è piaciuta anche l’idea lanciata dalla stessa Menabue di spostare, fino a fine anno, l’ufficio della preside direttamente alla Ventre, così come l’autorizzazione a riunioni docenti/genitori nelle singole sezioni. E adesso si aspettano i fatti.