Piazza Affari sprofonda con Banche e petrolio. Anche i titoli della Banca Popolare dell’Emilia Romagna in forte calo, la perdita registrata è del 7,30%. L’effetto delle verifiche annunciate dalla BCE preoccupa e non poco gli investitori

Prosegue il crollo del valore del titolo della Banca Popolare dell’Emilia-Romagna, che anche oggi ha lasciato sul terreno un ulteriore 7,30%, con un valore dell’azione pari a 5,21 euro, portando così la perdita dal 30 dicembre scorso a oggi al  26%. Il focus degli investitori è concentrato sull’indagine conoscitiva avviata dalla Bce circa la gestione delle sofferenze da parte delle banche italiane e la Bper è inclusa fra i soggetti che dovranno rendere conto all’organo di vigilanza sulla modalità di gestione e sulla corretta valutazione dei crediti concessi alla clientela.

Ci si chiede, in particolare, che fine abbiano fatto i crediti che negli anni passati erano stati concessi in quantità copiosa dalla banca ad amministratori, sindaci revisori, dirigenti e loro parti correlate: erogazioni che avevano raggiunto l’esorbitante cifra di 400 milioni di euro. Il fatto che i diversi amministratori che avevano beneficiato di tali somme non facciano più parte degli organi societari non solleva l’attuale dirigenza dal rendere conto dell’evoluzione che hanno avuto quei finanziamenti: sono stati restituiti? Sono stati rinnovati? Sono ad incaglio? Sono a sofferenza?

Se si pensa all’eco delle notizie relative alla Popolare dell’Etruria, che pure aveva concesso a tredici ex amministratori e cinque ex sindaci prestiti per 185 milioni, somma nettamente inferiore a quella erogata a suo tempo dalla Bper, sarebbe opportuno che il Presidente Rag. Ettore Caselli e l’amministratore delegato Vandelli fornissero chiarimenti sulla situazione degli affidamenti concessi agli ex amministratori, sindaci e dirigenti.  I soci lo chiedono e se lo aspettano. Noi abbiamo contattato l’istituto per una precisazione sul punto. Siamo in attesa di una risposta.