Nei prossimi giorni si svolgeranno gli interrogatori

L’aggressione di Vignola seppur classificata dagli stessi autori come una bravata dopo aver bevuto qualche bicchiere di troppo, approda in procura a Modena. L’apertura del fascicolo permetterà di chiarire diversi aspetti, ma soprattutto perché uno di loro era in possesso di una scacciacani. Il magistrato dovrà inoltre decidere se confermare l’accusa mossa dai carabinieri cioè violenza privata o riformularla inserendo altri capi di imputazione che possono andare dalla minaccia fino al sequestro di persona, in fin dei conti i giovani vignolesi sono rimasti ostaggio dei 4 per qualche minuto e sottoposti a minacce ed ingiurie pseudoreligiose. Nei prossimi giorni inizieranno gli interrogatori alla presenza degli avvocati agli stranieri spetterà il compito di spiegare in modo più dettagliato le ragioni del gesto e del possesso dell’arma. L’episodio ricordiamo è avvenuto la sera del 5 gennaio in via della Resistenza angolo via Pace vittime un gruppo di minorenni del posto che dopo una serata trascorsa in pizzeria, sono stati accerchiati e minacciati con una pistola a salve, si sono sentiti chiedere: credete in Dio o in Allah. I 4 autori, un marocchino, due tunisini e un albanese tra i 21 e i 24 anni che si sono costituiti ai carabinieri, risiedono a Vignola e hanno un regolare permesso di soggiorno.