Tra i 300 e i 500 cittadini sfilano per le strade della cittadina sotto lo slogan “Sicuri e liberi a casa nostra”

“Più sicurezza e meno buonismo”. A Vignola scende in strada la Lega Nord, dopo l’episodio del 5 gennaio scorso, che ha visto due tunisini, un marocchino e un albanese inscenare una finta esecuzione Isis ai danni di cinque ragazzini del posto. Tra i 300 e i 500 i cittadini che hanno partecipato alla fiaccolata indetta dal Carroccio, con il corteo che ha sfilato dal luogo del misfatto, via Resistenza, fino a piazza Braglia. “Credete in Dio o in Allah?”, domandavano in tono minaccioso ai giovani i quattro immigrati, ubriachi e ‘armati’ di pistola scacciacani. Gli aggressori si sono poi costituiti, scusandosi e parlando di “bravata goliardica”. Ma per la Lega Nord si è trattato di un “atto legato all’estremismo islamico”.

Alla manifestazione ha partecipato anche il vicesindaco di Vignola, Simone Pelloni, leghista, che protesta per i tagli alla sicurezza imposti dal Governo.

Le associazioni islamiche modenesi si difendono: “Ferma condanna all’episodio di Vignola, la religione non c’entra”. Intanto, sulla vicenda interviene anche il sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli, che chiede alle comunità straniere di isolare le teste calde.

Ai nostri microfoni Alan Fabbri, Capogruppo Lega Nord Consiglio regionale e Simone Pelloni, Vicesindaco Vignola