Braccio di ferro tra l’Ausl di Modena e i sindacati del comparto sanitario. Dopo la rottura delle trattative sull’organizzazione del lavoro, le sigle annunciano lo stato di agitazione

Stato di agitazione per i dipendenti dell’Ausl di Modena. Lo preannunciano congiuntamente i sindacati, sia quelli confederali sia quelli autonomi, dopo l’interruzione della trattativa in corso sull’organizzazione del lavoro. “Nei prossimi giorni – spiegano le sigle – saremo convocati insieme all’Azienda in prefettura per un tentativo di conciliazione: se non si troverà l’accordo, passeremo al blocco degli straordinari e ad ulteriori azioni di lotta”. I negoziati si sono interrotti due settimane fa e in mezzo c’è già stato un presidio di protesta dei lavoratori davanti alla Direzione generale Ausl di via San Giovanni del Cantone. Il nodo è costituito dal piano occupazionale 2015. Quest’anno, fra pensionamenti e dimissioni, si sono liberati 178 posti, ma – protestano i sindacati – l’Azienda ne ha rimpiazzati solo 27, mentre 101 lavoratori sono stati assunti a tempo determinato. “Tra gennaio e agosto – rimarcano sempre Cgil, Cisl, Uil, Nursind, Fials e Fsi – sono state richieste ed effettuate 300mila ore di straordinario”. “L’unica misura per la sostenibilità del sistema sanitario continua a essere la compressione delle retribuzioni dei lavoratori”, attaccano le sigle. Dall’Ausl, per il momento, nessuna replica.