Nel video le interviste a:

– Sandra Losi, Architetto

– Mons. Gildo Manicardi, Vicario generale Diocesi di Carpi

Sono l’ultima ferita che manca da rimarginare dopo il sisma del 2012, tra ciò che può e deve essere ricostruito. Sono le chiese e il patrimonio della Diocesi di Carpi, tra canoniche, campanili e teatri. Un patrimonio storico, oltre che culturale, posto sotto tutela e che dopo le scosse di 11 anni fa venne quasi tutto danneggiato. Il percorso per la ricostruzione è reso più lungo dalla necessità di salvaguardare le caratteristiche delle opere. Oggi diverse chiese sono state recuperate, ma tanto c’è ancora da fare

Quando si parla di edifici come quelli della Diocesi, il recupero è simile alla cura che un medico ha del proprio paziente: deve essere preciso e prendere in considerazione tutte le peculiarità della struttura. Ad oggi sono 23 gli interventi ancora in fase progettuale, mentre mano a mano altri avanzano, fino ad arrivare alla definitiva riconsegna alla comunità. L’edificio più prossimo all’inaugurazione, il 17 giugno, è la canonica di Mortizzuolo; altri interventi sono in fase di avvio

La speranza della Diocesi e dei fedeli è che quanto prima tutte le strutture possano tornare a nuova vita, senza più essere memoriale dei terribili momenti del sisma.