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Strade (in)sicure


L’uomo è ricoverato a Baggiovara

Incidente in moto, grave 57enne


Il centauro si è scontrato in via Emilia Ovest con un’auto

Brutto incidente ieri pomeriggio in via Emilia Ovest, all’altezza della Bruciata, dove una moto si è scontrata con un’auto. Il centauro è ricoverato a Baggiovara in gravissime condizioni. Entrambi i mezzi stavano percorrendo la carreggiata nello stesso senso di marcia, quando per cause ancora in via di accertamento da parte della Polizia Stradale, la moto ha urtato l’auto, una Opel Zafira condotta da un 23enne di Formigine. Il motociclista, un 57enne di Reggio Emilia, è stato sbalzato dal mezzo a due ruote ed è caduto rovinosamente sull’asfalto. Velocissimi i primi soccorsi, con due ambulanze del 118 accorse sul posto. Il 57enne è stato subito trasportato d’urgenza all’ospedale di Baggiovara, dove si trova ricoverato in condizioni critiche. Non è certo un buon momento sulle strade modenesi: con l’arrivo della stagione estive aumentano le moto sulle strade e di conseguenza aumenta la possibilità di incidenti per i centauri.

Omicidio Guidi Attesa per luglio la sentenza


Si è aperto ieri il processo nei confronti di Giordana Guidi, la 43enne che nel dicembre 2012 uccise con una trentina di colpi di pistola il fratello Gabriele dopo anni di angherie, soprusi e violenze. Nelle aule del Tribunale di Modena è stato incardinato il processo con rito abbreviato, poi l’udienza è stata rinviata al 20 giugno per la discussione e al 18 luglio per la sentenza. Il delitto Guidi suscitò grande commozione a Modena, maturato nell’ambito di una famiglia descritta come particolare, chiusa in se stessa e diffidente verso il mondo esterno. Stando a quanto raccolto dagli investigatori della Mobile, la sera prima dell’omicidio Gabriele aveva costretto Giordana a dormire fuori, nel fienile, coperta solo da un vecchio sacco a pelo. Poi la lite e il tragico epilogo.

Per Befera c’è già una poltrona pronta all’Eni


Nemmeno il tempo di congedarsi dai suoi ormai ex dipendenti, che è già pronto un nuovo super-incarico di matrice statale, per Attilio Befera. Il direttore uscente dell’Agenzia delle Entrate è stato infatti nominato ‘componente esterno con funzione di presidente’ dell’organismo di vigilanza di Eni. A darne notizia è la stessa società del Cane a sei zampe, il cui consiglio d’amministrazione ha varato il piano di riassetto del gruppo sotto l’egida del neo-ad Claudio Descalzi e della neo-presidente Emma Marcegaglia. Chi perde la poltrona, insomma, ne trova subito un’altra: l’assioma vale anche nell’era del rottamatore Renzi. Dopo Mauro Moretti – passato, a dispetto delle polemiche con il premier per il suo mega-stipendio – dalla guida delle Ferrovie dello Stato a quella di Finmeccanica -, ora tocca a Befera. La nomina del dirigente, si legge nella nota di Eni, è stata fatta con il parere favorevole del collegio sindacale e sentito il comitato per le nomine. Insieme a Befera entrano nell’organismo di vigilanza Ugo Draetta e Claudio Varrone, come componenti esterni. Il cda ha inoltre confermato come componenti interni Massimo Mantovani, direttore degli Affari Legali, Marco Petracchini, suo omolodo alll’Internal Audit e Fabrizio Barbieri, direttore Risorse Umane e Organizzazione. L’obiettivo della riorganizzazione, spiega Descalzi, «è quello di mettere a fattor comune tutte le risorse, accorciando le linee di contatto, evitando duplicazioni e trasformando Eni in una società operativa». «Questo – prosegue – favorirà la massima efficienza nei tempi, nei costi e negli investimenti, e ci permetterà di rispondere in modo rapido e flessibile alle sfide di business che stiamo affrontando». Solo pochi giorni fa, Befera aveva inviato una lettera d’addio ai dipendenti dell’Agenzia delle Entrate, alla cui direzione era arrivato nel 2008. «Sono stati anni intensi e impegnativi», ha scritto Befera ai suoi ormai ex sottoposti. Per la sua successione, è sempre più caldo il nome del suo storico vice, Marco Di Capua.

Eataly in autostrada Tra Parma e Reggio


In collaborazione con Autogrill

Borsa, la ripresa spinge le Ipo Con Sisal toccherà a Ovs


Coin tornerà sul listino entro l’anno con una propria costola

La ripresa dei mercati registrata negli ultimi mesi dà nuova linfa alle quotazioni. Solo due sere fa, il gruppo Sisal ha comunicato di avere presentato a Borsa Italiana la domanda di ammissione al listino. Ieri, invece, è stato l’amministratore delegato di Coin ad aprire a un prossimo sbarco in Borsa della controllata Ovs. Stefano Beraldo, a margine dell’inaugurazione di un negozio a Milano, ha dichiarato che la catena di abbigliamento punta a lanciare entro fine anno l’Ipo: che, molto probabilmente, consisterà tutta in un aumento di capitale e porterà a un flottante di almeno il 30%. Per capire che quella di ieri è più di una semplice dichiarazione di facciata basta pensare che Beraldo ha già indicato chi sarà l’advisor: Lazard. «Al momento riteniamo largamente probabile che sia una Ops (Offerta pubblica di sottoscrizione, ndr)», ha spiegato il manager. «Non vi sarà quindi vendita di azioni da parte degli attuali azionisti». Ovvero il colosso del private equity Bc Partners, che controlla Coin. Prima dello sbarco, il marchio Ovs sarà pertanto oggetto di spin off, «da effettuare entro settembre». E la nuova società ingloberà i punti vendita di Upim: al momento, non è stato però deciso come sarà allocato il debito tra le due entità. «Per Ovs riteniamo equilibrato un rapporto tra debito netto ed Ebitda pari a 2-2,5 volte», ha comunque fatto sapere l’ad del gruppo. Lo scorso anno, il fatturato del cespite prossimo alla qotazione è stato di poco inferiore al miliardo di euro, l’Ebitda intorno ai 136 milioni. Nei piani della catena di abbigliamento vi è l’apertura, nel 2014, di 80 nuovi punti vendita in Italia e 40 all’estero. I grandi negozi saranno però «poco meno di 20». «Siamo un’azienda con molti piani di sviluppo e siccome questa quotazione sarà fatta sostanzialmente con un’operazione primaria entreranno dei quattrini che rafforzeranno la struttura patrimoniale e ci consentiranno di tornare a spingere sullo sviluppo», ha spiegato ancora Beraldo. «Per noi era logico tornare in Borsa». Coin, la casa madre, fu infatti delistata a fine settembre del 2011, dopo l’Opa lanciata da Giorgione Investimenti. Questo era il veicolo che già controllava la società di Mestre in precedenza, e che a maggio dello stesso anno era passato sotto l’egida di Icon srl. Tale sovra-holding, a propria volta, è in mano a dei fondi assistiti da Bc Partners e, per una quota di minoranza, allo stesso management di Coin.

Schiacciato dalla sua auto Muore vignolese di 64 anni


VIGNOLA – Una morte davvero assurda e accidentale quella di ieri nella tarda mattinata all’interno del garage di un’abitazione di via per Sassuolo. Giorgio Lolli, di 64 anni, ha perso la vita perché rimasto incastrato tra la portiera della propria auto e il muro del box. L’uomo intorno alle 11.30 aveva fatto ritorno a casa, ha parcheggiato la macchina nel box, ma non ha messo il freno a mano e ha lasciato la marcia in folle. Uscendo dall’abitacolo, la macchina era ancora in movimento e aprendo la portiera è rimasto schiacciato dalla pressione dell’auto tra lo sportello e il muro del garage. L’uomo è morto per la forte compressione dello sterno che non gli ha dato via di scampo. Immediato è scattato l’allarme, con l’arrivo dei sanitari del 118 e i carabinieri di Sassuolo. Ma forze dell’ordine e infermieri non hanno potuto fare altro che constatare la morte del 64enne, praticamente deceduto sul colpo per colpa di una tragica fatalità.

Biblioteca, servizio a singhiozzo Smeraldi e Gasparini si attivano


VIGNOLA – A segnalare il disagio in arrivo (servizio a singhiozzo in estate causa mancanza di personale in biblioteca) è stato ieri mattina il candidato sindaco Mauro Smeraldi. Poi nel pomeriggio il suo sfidante, Giancarlo Gasparini è intervenuto annunciando che sarà trovato un accordo con alcuni studenti per mantenere la biblioteca aperta. «La biblioteca Auris è una risorsa ormai importante per Vignola – spiega Smeraldi -, ma in questi mesi potrebbe vedere un funzionamento a “ranghi ridotti”. Dallo scorso anno infatti è andato in pensione un dipendente, mentre ad un secondo è stato impossibile rinnovare il contratto. Di conseguenza negli ultimi mesi i dipendenti che si occupano della Biblioteca, sono stati sottoposti a turni difficili da sostenere per un lungo periodo. Ed infatti ora hanno manifestato l’intenzione di non voler proseguire con questo ritmo. La conseguenza è oggi evidente: la biblioteca nei mesi estivi sarà chiusa due pomeriggi a settimana, in attesa di ovviare al problema, verosimilmente a settembre con una risorsa nuova, attraverso un bando i mobilità interna». Per questo Smeraldi chiedeva il supporto dei volontari. «Già mi sono adoperato per trovare una soluzione – gli ha risposto a distanza il candidato sindaco di centrosinistra Gasparini – che consentirà di mantenere invariato l’orario di apertura al pubblico nei tre mesi estivi. Ho parlato con alcuni ragazzi che frequentano la biblioteca, e, assieme a Daniele Mislei, li abbiamo coinvolti in modo che si offrissero come volontari per mantenere inalterato l’orario di apertura. Nel prosieguo si potrebbero costituire anche come comitato utenti e quindi formalizzare questa loro rappresentanza. Intanto la loro disponibilità ci consente di ovviare agli inevitabili disservizi che sarebbero derivati dalla situazione. Il nostro impegno per Vignola è proprio questo: non solo protesta, ma proposta concreta e fattiva». Nei prossimi giorni vedremo se il disagio sarà scampato.

Piumazzo, nuova scuola Ok alla perizia sismica


Accellerata sui lavori all’edificio

Villa Sorra, mostra “botanica” nella limonaia


Museo della Figurina da sabato in trasferta con “Il giardino di carta”

CASTELFRANCO – Un giardino di carta, con figurine di piante e fiori, nel cuore di un vero giardino storico. Si intitola proprio “Il giardino di carta”, la mostra allestita all’interno della Limonaia di Villa Sorra, visitabile gratuitamente da sabato fino a ottobre di sabato e di domenica e nei festivi infrasettimanali dalle 9 alle 12 e dalle 14. 30 alle 19 (è possibile visitarla anche su appuntamento telefonando al 348 7405790). La mostra, a cura di Fausto Ferri, è stata realizzata dallo staff del Museo della Figurina e approntata dalla squadra allestimenti della Galleria civica di Modena. Come in un gioco di scatole cinesi l’esposizione nella Limonaia, circondata dallo splendido giardino storico di Villa Sorra, presenta una selezione di riproduzioni di materiali tutti selezionati dal patrimonio del Museo della Figurina. Immagini che illustrano, con stili e linguaggi diversi, alberi, fiori, piante, parchi e giardini. Oltre 100 immagini giocano con la natura e rimandano a un confronto con gli alberi e le piante che crescono all’esterno, ma anche con le tipologie di giardino classificate dalle figurine e emblematicamente indicate dalla storia del giardino di Villa Sorra: costruito nel Settecento assecondando gli schemi formali dell’epoca, viene ristrutturato nella prima metà dell’Ottocento secondo le nuove regole compositive del giardino all’inglese che si andavano diffondendo in quegli anni. Il risultato finale è l’esempio più rappresentativo di giardino “romantico” dell’Ottocento Estense, e uno dei più importanti, se non il più importante, dei giardini informali tuttora presenti in Emilia Romagna. «Di frequente – spiegano le curatrici del Museo – nei titoli delle figurine dedicate alla natura ricorre l’aggettivo ‘strano’ per descrivere i soggetti rappresentati. Infatti, accanto a piante e animali disegnati nella loro morfologia più realistica, compaiono vegetazioni esotiche, bizzarre e insolite, ma anche esseri fitomorfi e zoomorfi inventati dalla matita dell’artista. In bilico tra il ludico e lo scientifico – concludono le curatrici – le figurine riescono sempre a incantare. E lo stesso incanto pervade la mostra a Villa Sorra». Quella conservata al Museo della Figurina di Modena (corso Canalgrande 103), di cui la mostra a Villa Sorra costituisce un piccolissimo “assaggio”, è una straordinaria enciclopedia per immagini: una delle collezioni di piccole stampe più importanti del mondo; circa 500mila esemplari – donati al Comune di Modena da Giuseppe, dalla famiglia e dall’azienda Panini – che descrivono quasi ogni campo dello scibile umano e che gettano uno sguardo curioso e spesso divertito sulle meraviglie della natura. Le figurine, nate negli anni Settanta dell’Ottocento, avevano uno scopo pubblicitario e venivano usate da grandi magazzini o ditte produttrici di estratto di carne, cioccolato, sigarette, solo per fare qualche esempio, per attirare i clienti. Immagini coloratissime, soggetti originali per non dire stravaganti, un trionfo di dettagli: erano gli ingredienti di una ricetta pensata per catturare l’interesse di grandi e piccoli. Per informazioni: Museo della Figurina di Modena, Palazzo Santa Margherita, corso Canalgrande 103, tel. 059 2033090 o 2032919 (www.museodellafigurina.it).

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