Almeno 20 persone sono morte per gli allagamenti di questa settimana in Bosnia e Serbia. Lo hanno fatto sapere le autorità dei due Paesi. A Bijeljina, in Bosnia, circa 10mila persone sono state evacuate dopo che il fiume Sava è esondato a causa delle forti piogge. A Obrenovac, vicino a Belgrado, i soccorritori e i soldati hanno utilizzato barche ed elicotteri per portare in salvo migliaia di persone che erano rimaste intrappolate. Lacqua sta minacciando il principale impianto energetico del Paese. Secondo i metereologi si tratta dei peggiori allagamenti da quando si tiene traccia di simili eventi. I soccorritori si aspettano che il bilancio delle vittime salirà notevolmente, quando lacqua inizierà a ritirarsi. Le notizie più preoccupanti giungono da Maglaj, dove sono seimila le persone rimaste isolate a causa dellacqua, così come a Doboj. Le due città sono completamente sommerse con centinaia di persone rifugiate sui tetti delle case. Continua a crescere il livello dei fiumi, e quasi 70mila famiglie sono rimaste senza elettricità, mentre in diverse zone si registrano frane e smottamenti, che hanno già inghiottito decine di case e invaso le strade bloccando gli interventi dei soccorritori. In alcune zone montuose ha iniziato a nevicare, e in certi punti la neve ha raggiunto i due metri, obbligando allevacuazione molte famiglie di pastori con le loro greggi. «Sostegno per tutti! Aiutiamo chi è in pericolo! Uniamoci agli aiuti!». E lappello che il tennista Novak Djokovic ha lanciato su Twitter per chiedere sostegno per la natia Serbia, colpita da alluvioni record. Djokovic ha affrontato ieri il canadese Milos Raonic alle semifinali degli Internazionali dItalia di tennis a Roma. In Croazia la parte più colpita dalle inondazioni è quella orientale della Slavonia, in particolare la regione di Pozega, ma non si registrano vittime.