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mercoledì, Maggio 15, 2024
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Anche le catene temono piazza Roma E aspettano con ansia Zara e H&M


    «Sono due brand in grado di rilanciare tutto il centro storico»

    Il countdown per la serrata di martedì è cominciato. Per la prima volta centinaia di negozi del centro storico chiuderanno in aperta polemica con il Comune per la pedonalizzazione di piazza Roma. C’è chi pensa non servirà a nulla. Altri sperano che questa prova di forza convinca l’amministrazione ad un approccio più oculato. Magari lasciando in dote alla prossima giunta un piano serio di rilancio del centro dove il progetto piazza Roma sia il traguardo definitivo e non il punto di partenza. Ma a parte scettici e possibilisti, ad accomunare tutti gli attori in gioco è la convinzione che il cuore di Modena abbia bisogno disperatamente di nuovo ossigeno. Un rilancio che oltre a un piano di eventi ad hoc (per ora l’unico cavallo di battaglia della giunta), ponga un’attenzione particolare all’illuminazione, alla sicurezza, alla riqualifica di alcune strade, in grado nel tempo di generare un binomio centro-cittadini che non si realizzi soltanto sporadicamente. Piazza Roma senza auto non fa paura soltanto ai piccoli commercianti, ma anche alle grandi catene che si affacciano su via Emilia Centro. Dipendendo da grandi gruppi, spesso internazionali, nessuno di questi store aderirà alla serrata di martedì, ma all’unisono marchi come Universo Sport, Pull&Bear, Sisley, Benetton, Oviesse, Intimissimi, Tezenis e tanti altri, esprimono la loro solidarietà verso i colleghi: la pedonalizzazione di piazza Roma colpirà anche loro e in tempo di crisi determinerà un devastante effetto boomerang sulle vendite. «Prima c’è stato il problema del piano sosta e ora il progetto di pedonalizzare rischia di fare il resto riducendo la clientela. Senza contare che la crisi si fa sentire pesantemente anche per store come il nostro», confida Emanuela, responsabile di Universo Sport, uno dei nuovi marchi approdati recentemente sotto la Ghirlandina. A farle eco sono altri punti vendita celebri. «C’è già gente che viene poco in centro. I negozi sono mezzi vuoti e questo intervento non farà che complicare le cose», sostiene la responsabile di Oviesse. «Gli affari sono calati anche se proponiamo capi a basso prezzo. Subiamo furti ogni giorno e questo è sintomatico del fatto che la gente ha pochi soldi. Togliere un collegamento così comodo come piazza Roma è una scelta avventata», spiegano Valentina e Adriana di Tezenis. A pochi passi la responsabile di Intimissimi, Julia Violi, si unisce al coro: «Il Novi Park viene ancora percepito come troppo lontano e tolta piazza Roma trovare un parcheggio comodo diventa un’impresa. Quei soldi il Comune dovrebbe impiegarli per rendere più attrattivo il centro storico». Un restyling che se ormai i commercianti sono convinti non passerà dalla pedonalizzazione dello spiazzo davanti all’Accademia, potrebbe invece innescarsi con l’arrivo di due brand globali. Al palazzo delle ex-Poste (nella foto sopra) il cantiere procede a gran ritmo. I teloni che cingono l’edificio nascondono impalcature dove gli operai lavorano incessantemente. Sul rendering esposto in via Emilia non sono indicati nomi particolari, ma ormai è sulla bocca di tutti l’imminente arrivo di due colossi: il marchio spagnolo per l’abbigliamento sportivo ed elegante Zara e quello svedese low-cost di tendenza H&M.L’apertura è prevista per la primavera 2014, ma a differenza di quanto si possa pensare, più che mettere paura alla concorrenza, i due brand vengono visti come salvatori del centro storico. Motivo? Zara e H&M sono big in grado di generare miliardi di fatturato e un desiderio verso lo stile più cool capace di richiamare folle scatenate di ogni età. Marchi a prova di crisi soprattutto grazie al loro modello di business: un ricambio continuo della merce proposta, un costante aggiornamento delle linee legato ai dati di vendita e l’assenza di campagne pubblicitarie.Insomma, se il centro modenese diventerà attrattivo come Bologna e Milano non sarà merito di piazza Roma, ma di un panorama commerciale più moderno. «Meno male arrivano loro. Alla lunga un centro più frequentato porterà benefici a tutti», si dice convinta ancora la titolare di Intimissimi. «Su certi prodotti attori di quel calibro sono imbattibili, ma i clienti che sono già in centro saranno più propensi a frequentare gli altri negozi», concorda a sua volta la responsabile di Universo Sport. Nella vicina Reggio è successo qualcosa di simile l’anno scorso: l’apertura di un grande magazzino come i Coin in pieno centro ha ravvivato, a detta degli esercenti, un panorama commerciale sottotono. Certo, il target di riferimento di Zara e H&M andrà a contendersi la clientela di catene come Sisley e Oviesse, ma la ricetta suggerita dai commercianti intervistati è chiara: meglio più competizione che allontanare i modenesi dal centro. Per buona pace del Comune e della sua fretta. nVincenzo Malara

    Educazione stradale anche… all’asilo


      Singolare (e vivacissima) esperienza per la Polizia

      SERRAMAZZONI – Lezioni di Educazione stradale nella scuola… materna! E’ quanto capitato, e con grande soddisfazione, all’ispettore Marco Fusaro e al sovrintendente Danilo Casoni della Polizia Stradale di Pavullo ricevendo espressa richiesta da Serra: la loro presenza per un ciclo di incontri con i bimbi ‘grandi’ di 5 anni per dare loro le prime avvertenze, ma soprattutto per fare acquisire familiarità con le forze dell’ordine. «E’ stata un’esperienza bellissima – ha raccontato l’ispettore Fusaro – tre lezioni nel mese di aprile di cui l’ultima proprio stamattina (ieri, ndr) in cui c’è stato l’esamino dei cartelli stradali. Si rimane veramente sorpresi dalla sveltezza e dalla vivacità dei bambini oggi. Si sono avvicinati a noi senza paura e, all’occasione, hanno preso tranquillamente ‘possesso’ della nostra volante salendo e scendendo tutti in fila. Ci siamo messi a disposizione con piacere: è importante che crescano vedendo nelle forze dell’ordine una realtà amica e vicina. Se ce lo chiederanno, torneremo di certo».

      IL TERRITORIO DA DIFENDERE


        Con la crisi, altre minacce dalla criminalità

        Sicurezza, è stretta a Pavullo con l’arrivo del superesperto


          Fornaro studierà il quadro dando nuove risposte

          PAVULLO – Pavullo ha il suo superesperto di sicurezza: è Ronaldo Fornaro, già vicequestore di Modena e dirigente Digos, vincitore del bando di cui abbiamo parlato a gennaio e presentato ieri in veste ufficiale. Residente a Coscogno, Fornaro è molto conosciuto e apprezzato sul territorio, e questo sarà senz’altro un valore aggiunto nel delicato compito che ha davanti: studiare ed elaborare piani d’azione per incrementare la sicurezza, a fronte della sua profonda esperienza nel campo del contrasto alla criminalità. A lui sarà affidata l’analisi, lo studio e la proposta di soluzione di tutti quei fenomeni che rientrano nelle competenze dell’amministrazione comunale, ferme restando le prerogative delle forze dell’ordine nella lotta ai reati. Un ruolo in assoluta sinergia, dunque. C’è stata molta soddisfazione nel presentare questa figura, in un territorio dove non c’è emergenza sicurezza – i dati sono ben distanti dalla pianura – ma dove proprio per la storica ‘tranquillità’ passata, quando c’è il fatto di cronaca (soprattutto furti) si leva maggiore apprensione. Di qui l’importanza di un’azione coordinata e di un esperto che permetta innanzitutto di fare prevenzione. Preservare l’identità territoriale vuol dire anche questo: custodire un valore costruito nel tempo come la sicurezza, difenderlo dalle nuove minacce perché la gente ha il diritto di non perdere la percezione che ha sempre avuto del proprio paese. Nuove minacce figlie in molti casi della crisi: «Negli ultimi tempi – ha osservato il sindaco Romano Canovi – abbiamo avuto un aumento di fenomeni legati al contesto economico: furti anche di generi alimentari, attrezzature, gasolio… Indice evidentemente di una situazione di povertà. Qui non c’eravamo abituati, ma dobbiamo farvi fronte, perché abbiamo messo la sicurezza al primo posto. Abbiamo voluto il vigile di quartiere come un vigile di frazione per una conoscenza profonda di luoghi e persone. Al secondo livello c’è la videosorveglianza nei luoghi più sensibili, al terzo l’apporto dei cittadini coi loro mille occhi, che è l’elemento vincente nel combattere la criminalità. Ora abbiamo la fortuna di incrementare l’azione con il dottor Fornaro, persona conosciuta e stimata da tutti. Con lui studieremo a fondo il quadro, per dare altre risposte». Canovi ha voluto ieri anche la presenza dell’architetto Grazia De Luca, direttore dell’Area Servizi e Pianificazione e Uso del Territorio, e del segretario generale Giampaolo Giovanelli, sottolineando come la questione sicurezza richieda la collaborazione di tutti i settori, ad esempio nei controlli su chi viene ad abitare qui. Quindi lui, Fornaro, che si è presentato ribadendo per prima cosa «l’assoluto rispetto delle prerogative delle forze dell’ordine (erano presenti il comandante del Corpo Unico del Frignano Pierpaolo Marullo, l’ispettore Marco Fusaro e il sovrintendente Danilo Casoni della Polizia Stradale, ndr) e del loro ruolo operativo. Il mio è un ruolo di studio e di costruzione di relazioni. È necessario distinguere bene i rispettivi compiti e quello di contrastare la criminalità è di esclusiva competenza loro. La mia attività, partirà da un presupposto: che il territorio è del cittadino. Ne deve avere coscienza per amarlo e difenderlo. Per questo punterò la mia attenzione sulle potenziali situazioni a rischio, dalle quali non sono ancora scaturiti reati, ma che possono favorirne lo sviluppo. Ne valuterò la portata, esaminerò il fenomeno e proporrò interventi che rientrino nel campo d’azione dell’amministrazione». Fornaro avrà un ufficio a fianco di quello del sindaco e riceverà il lunedì, il mercoledì e il venerdì, dalle 9 alle 13. nDaniele Montanari

          Chi è


            Ronaldo Fornaro nasce a Ofena (L’Aquila) il 2 settembre 1951. Già nel 1970 entra a far parte dell’allora Corpo delle Guardie di Pubblica Sicurezza. Su richiesta, nel novembre 1971 è trasferito presso l’ufficio interprovinciale Criminalpol, incardinato nella Squadra Mobile della Questura di Bologna. Da agente della Polizia di Stato, nel tempo assume gli incarichi di Capo Ufficio Amministrazione (1987) e vice dirigente (1989). A richiesta, nel 1992 ottiene il trasferimento ministeriale per ricoprire l’incarico di dirigente dell’ufficio distaccato di Pubblica Sicurezza a San Giovanni in Persiceto (Bo): con lui il commissariato otterrà numerosi riconoscimenti ed encomi. Acquisita per merito comparativo la promozione a vice questore Aggiunto, Fornaro nel 1997 ha l’incarico di dirigente Digos presso la Questura di Modena. Nell’ottobre 2003 diventa vice questore primo dirigente e dopo sei mesi è nominato direttore della Polizia Amministrativa Sociale e dell’Immigrazione. A ottobre 2011 va in pensione per raggiunti limiti d’età.

            Carpentieri, l’uomo che ‘deve battere’ renziani e Modena Attiva


              Parla il nuovo candidato alla segreteria cittadina mentre i ‘rottamatori’ scelgono il silenzio

              Bersaniano e culla politica tra i diesse ma «si tratta di categorie che ormai sarebbe bene superare» e poi «vorrei ricordare che i miei esordi li ho avuti negli scout e nel mondo cattolico…». C’ è da scolorire il rosso – anzi smacchiare – per Antonio Carpentieri, candidato alla segreteria cittadina del Pd e presidente di circoscrizione II, che ieri è sceso in campo per conquistare il volante del partito cittadino. Un posto di guida che deve contendersi con Massimo Parenti espressione delle ‘minoranze’ composte dai renziani e dal gruppo di Modena Attiva. Porzioni e fette di partito molto critiche con l’attuale amministrazione comunale. Ma chi governa la città non vuole cedere il timone e lasciare in mano il partito a chi ha contestato la gran parte dei programmi e progetti cittadini: dal parco Ferrari, all’autodromo di Marzaglia senza dimenticare il Psc e in particolare le aree F. Pratiche bollenti che non possono essere lasciate in mano a chi le ha fortemente contestate. Per questo arriva Carpentieri che ieri ha iniziato la sua campagna elettorale sottolineando il suo impegno par time: «Ho accettato chiarendo subito la mia posizione di professionista che dovrà conciliare l’impegno politico con il proprio lavoro- spiega Carpentieri all’agenzia Dire – non sono e non sarò un funzionario di partito, ma un rappresentante della società civile prestato alla politica». Il candidato sosterrà alle elezioni provinciali il candidato Francesco Ori, insomma l’area diessina e dintorni che vuole conquistare tutto il partito.I renziani invece scelgono il silenzio. Per tradizione il partitone si divideva con un cattolico messo alla guida del partito cittadino e uno di area diesse per la provincia. Oggi questa ‘divisione’ delle cariche sembra tramontata, ma si creano nuovi fronti interni. E in una stagione in cui non ci sono più certezze – dall’elezione del Presidente della Repubblica alla bocciatura del seggretario provinciale alle primarie – tutto può succedere.

              Trande: «Mi autospendo» E i giovani occupano le sedi


                Il più combattivo contro Renzi e renziani, il più bersaniano dei bersaniani fino ad andare entusiasta a Bettola, alla pompa di benzina del papà del segretario, per sostenere Bersani. Eppure è lui che mette in scena la protesta più forte contro la scelta del candidato verso il Colle con l’autosospensione da ogni carica di partito. Stiamo parlando di Paolo Trande che non è un militante qualunque ma il capogruppo in consiglio. Ebbene proprio lui è stato il più critico in una lettera inviata ai compagni di partito: «Sento la necessità – scrive Trande- come militante e dirigente del partito modenese, di segnalare il mio profondo disagio e la mia delusione per le modalità e il contenuto della scelta sulla presidenza della Repubblica». Per Trande «Pier Luigi Bersani e la dirigenza nazionale del Partito democratico hanno operato una scelta che al sottoscritto è apparsa sbagliata e gravida di pesanti ripercussioni sul partito e, di conseguenza, per il Paese». Se lo dice un bersaniano doc che in ogni spazio – reale o virtuale – ha difeso il segretario, vuol dire che per il partitone non splende il Sol dell’Avvenire ma quello del tramonto di una stagione politica dove non si è riusciti a convincere gli italiani (alle lezioni). Questo a livello nazionale, ma le fratture sono ben presenti anche in città e provincia. Al punto che i giovani stanno occupando le sedi di partito e chi non lo fa solidarizza come quelli di Carpi: «Condividiamo la scelta di molti nostri amici e compagni in Italia che in queste ore stanno occupando le sedi di partito»,

                Per il Colle, il Pd sale sul Titanic I modenesi abbandonano Bersani


                  Gli onorevoli non votano Marini, Negro scrive ai vertici

                  Pd uguale partito diviso? Peggio. è completamente balcanizzato. Il nome di Franco Marini alla Presidenza alla Repubblica – nonostante fosse gradito ai moderati – ha fatto esplodere tutte le contraddizioni interne. E a Modena la fronda contro la scelta di Pierluigi Bersani è stata massicia: il capogruppo Paolo Trande si è autosospeso dal partito, Paolo Negro il coordinatore e segretario provinciale vicario dopo una riunione con i segretari dei circoli modenesi ha dovuto scrivere ai piani alti del partito perchè «dalla base del Pd emerge un sentimento negativo» e va bene «cercare soluzioni condivise» ma «non a prezzo di scollegarsi dal senso comune del Paese». Gli onorevoli democratici? Tutti hanno votato scheda bianca mentre Matteo Richetti si è schierato per Chiamparino. Il candidato cattolico non ha preso il voto dei due cattolici modenesi Edoardo Patriarca e il già citato Richetti. Paradosso sottolineato dal coordinatore regionale del Pdl Enrico Aimi: «Il rischio vero, ora, è quello di un’altro cortocircuito politico che può essere disinnescato solo se il centrosinistra saprà anteporre con senso di responsabilità l’interesse della Nazione ai giochi di Palazzo». Pure il modenese e segretario regionale Stefano Bonaccini ha imbracciato le armi con un sintetico: «fermatevi» su twitter. Un’altra modenese di peso: Palma Costi, presidente del consiglio regionale, ha votato scheda bianca, è un grande elettore, nella prima votazione romana. Se si fa un salto su Facebook è tutto un appello alla segreteria nazionale. Caterina Liotti (presidente del consgilio comunale) «Marini No!! Non mi rappresenta..»; Giulia Morini: «Occupiamo le bacheche dei parlamentari, inondiamoli di email, telefoniamo, mandiamo sms. Riprendiamoci il nostro Partito». A Carpi Simone Tosi, assessore comunale, nel suo blog scrive: A casa, tutti a casa. Il gruppo dirigente ha dimostrato la sua assoluta distanza dalla base..». Poi ci sono i riflessivi come Giuseppe Boschini: «Il Pd è sempre più rotto, Bersani sempre più consunto, l’accordo col Pdl chiuso, quello con Grillo rigettato a priori… In ogni caso, si salvi chi può». Roba da Titanic. E Federica di Padova (renziana e segretaria cittadina dei giovani) mostra realismo: «Adesso abbiamo un problema grosso come una casa». nGian Basilio Nieddu

                  Gli alpini in soccorso sfalciano l’erba


                    Gli alpini all’opera per sistemare il parco di San Michele è forse l’immagine più riconciliante di questi giorni. Basta un sorriso per mettere da parte per un attimo i problemi della pubblica amministrazione. Se le casse piangono solo loro ad andare in soccorso di Comune ed Sgp. A titolo gratuito gli alpini hanno sfalciato, con l’autorizzazione dell’amministrazione, l’erba e gli arbusti cresciuti al parco di San Michele dei Mucchietti. Un lavoro iniziato alle due del pomeriggio e durato fino a sera che ha compreso l’intera area pubblica adibita a verde e a giochi per bambini, ormai invasa dall’erba che a causa delle abbondanti precipitazioni delle scorse settimane, e delle giornate di sole che ne sono seguite, è cresciuta di più di 20 centimetri in pochi giorni. «Non ci sono parole per ringraziare a nome di tutta la città il gruppo di alpini di Sassuolo per questo nuovo straordinario contributo» ha affermato il vicesindaco Menani. Ancora una volta, gli alpini hanno dimostrato concretamente impegno e amore per la comunità.

                    LA PARTITA DELLA MAGGIORANZA


                      L’intervento del primo cittadino

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