Bosniaco identificato dalle impronte digitali
MIRANDOLA – Siamo abituati a vedere in tv Csi e Ris, scene del crimine congelate per permettere agli esperti della Scientifica di risalire allidentità di assassini e criminali vari. Spesso ci sembrano cose lontanissime dalla realtà, e invece questa scienza è applicata ogni giorno ed è sostanzialmente infallibile. Nel caso di Mirandola ad esempio, gli uomini della polizia scientifica sono riusciti a identificare un ladro di rame anche grazie a quelle che in gergo si chiamano linee papillari, ma che per i profani sono le impronte digitali. Le sue impronte erano rimaste impresse sullo specchietto retrovisore interno del furgone utilizzato dal ladro e così è stato possibile denunciare un bosniaco di 22 anni che aveva rubato ben 250 chili di rame dalla centrale Enel di Mirandola. Il personale della Volante del commissariato locale, cercando conferme ai propri sospetti sul giovane, ha così chiamato i colleghi del gabinetto provinciale di polizia scientifica di Modena per effettuare dei rilievi sul furgone. E questi hanno dato appunto esito positivo. Domenica sera gli uomini del commissariato hanno inoltre effettuato controlli su persone sottoposte agli arresti domiciliari e alla misura della sorveglianza speciale per verificare il rispetto degli obblighi imposti. Controlli anche su auto ed esercizi commerciali frequentati dai più giovani, ma nessuna irregolarità è stata riscontrata.