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Ruba più di 200 chili di rame specchio dell’auto lo incastra


    Bosniaco identificato dalle impronte digitali

    MIRANDOLA – Siamo abituati a vedere in tv Csi e Ris, scene del crimine congelate per permettere agli esperti della Scientifica di risalire all’identità di assassini e criminali vari. Spesso ci sembrano cose lontanissime dalla realtà, e invece questa scienza è applicata ogni giorno ed è sostanzialmente infallibile. Nel caso di Mirandola ad esempio, gli uomini della polizia scientifica sono riusciti a identificare un ladro di rame anche grazie a quelle che in gergo si chiamano linee papillari, ma che per i profani sono le impronte digitali. Le sue impronte erano rimaste impresse sullo specchietto retrovisore interno del furgone utilizzato dal ladro e così è stato possibile denunciare un bosniaco di 22 anni che aveva rubato ben 250 chili di rame dalla centrale Enel di Mirandola. Il personale della Volante del commissariato locale, cercando conferme ai propri sospetti sul giovane, ha così chiamato i colleghi del gabinetto provinciale di polizia scientifica di Modena per effettuare dei rilievi sul furgone. E questi hanno dato appunto esito positivo. Domenica sera gli uomini del commissariato hanno inoltre effettuato controlli su persone sottoposte agli arresti domiciliari e alla misura della sorveglianza speciale per verificare il rispetto degli obblighi imposti. Controlli anche su auto ed esercizi commerciali frequentati dai più giovani, ma nessuna irregolarità è stata riscontrata.

    Nigeria, i terroristi sfidano l’Ue


      Un video diffuso dall’organizzazione terroristica islamica Boko Haram mostra un centinaio delle studentesse rapite il 15 aprile scorso in Nigeria e il leader del gruppo estremista, Abubakar Shekau, che annuncia: «Saranno trattenute sino a quando i nostri militanti detenuti non saranno liberati». Nel filmato diffuso dai media internazionali si vedono le ragazze recitare in coro, in quella che viene detta essere una preghiera perché si sarebbero convertite all’Islam. Tre delle giovani, con indosso un velo che lascia visibile solo il volto, parlano davanti alla telecamera della conversione (ovviamente una conversione coatta), poi prende la parola il leader di Boko Haram: «Dite che queste ragazze sono tenute prigioniere, invece le abbiamo liberate: sono diventate musulmane», afferma Abubakar Shekau. Il resto del mondo è schierato contro i terroristi e si sta mobilitando. «L’Unione Europea chiede il rilascio immediato e senza condizioni delle studentesse, sostenendo l’intenzione del Consiglio di sicurezza Onu di considerare misure appropriate contro Boko Haram». Questo è quanto infatti dichiarano i ministri degli Esteri Ue riuniti a Bruxelles. L’Unione Europea è profondamente preoccupata anche per i recenti attacchi terroristici nel Nord della Nigeria e sconcertata per la sofferenza inferta alla popolazione e condanna duramente l’uccisione indiscriminata di centinaia di civili oltre al sequestro delle oltre duecento studentesse nello Stato di Borno. «Questi atti – scrivono i leader occidentali – rappresentano un attacco ai diritti e alla dignità umani». L’Ue offre dunque «sostegno al governo della Nigeria nella soluzione di questo spregevole crimine, nel difendere i cittadini e combattere il terrorismo in tutte le sue forme». L’Ue, si dichiara ancora, «lavorerà per mettere fine alla cultura dell’impunità per l’uso della violenza sessuale come strumento e effetto collaterale dei conflitti nel mondo».

      L’ex cancelliere Schroeder sta con Putin


        Sul conflitto tra i secessionisti ucraini e il governo di Kiev l’ex cancelliere tedesco socialdemocratico Gerhard Schroeder non ha dubbi: «Le cause originarie della crisi ucraina sono le scelte dell’Unione Europea, non quelle della Russia». Domenica, le regioni dell’Est ucraino che hanno scelto, con un referendum, l’annessione alla madre Russia rivendicano il responso plebiscitario, ma l’Europa e l’Occidente non ci stanno. Unica voce fuori dal coro è proprio Schroeder, che dalle colonne del Welt am Sonntag, chiama sul banco degli imputati l’Unione Europea, accusata di avere compiuto «l’errore fondamentale» in questa vicenda puntando a un accordo unilaterale con Kiev «ignorando che l’Ucraina è un Paese profondamente diviso». Va detto che il profondo legame e mai rinnegato dell’ex cancelliere con Mosca non è un segreto, da quando Schroeder accettò la presidenza di North Stream (società controllata al 51% da Gazprom che gestisce il progetto del grande gasdotto russo-tedesco).

        Elezioni indiane: i nazionalisti verso il governo dopo dieci anni


          Se i risultati ufficiali dello spoglio delle schede previsto per venerdì prossimo confermeranno i sondaggi, la coalizione di centrodestra con in testa il partito indu nazionalista del Partito Popolare Indiano (Bjp) avrebbe conquistato il numero necessario per formare una maggioranza alla Camera bassa. Secondo gli exit-poll, diffusi ieri sera dalle emittenti indiane, il Bjp e i suoi alleati sono in testa al termine dell’ultima tappa delle elezioni parlamentari nel Paese. Se le previsioni saranno confermate il leader Narendra Modi diventerà il primo ministro. Il suo rivale principale è Rahul Ghandi, il 43enne vicepresidente del Partito del Congresso, al governo da dieci anni. La destra indiana potrebbe quindi tornare al potere dopo dieci anni di opposizione scalzando il rivale, lo storico partito guidato dall’italo-indiana Sonia Gandhi e dal figlio Rahul.

          Trame pericolose


            Succede nel mondo

            In Ucraina la Russia ha alzato il nuovo muro con l’Occidente


              Gli insorti filorussi dichiarano la regione Ucraina di Donetsk uno Stato indipendente e chiedono di unirsi alla Russia. Lo sostiene uno dei leader degli insorti, Denish Pushilin. L’affermazione di Pushilin giunge il giorno dopo il referendum nelle regioni di Donetsk e Luhansk. Secondo gli organizzatori circa il 90% dei votanti si è espresso a favore dell’indipendenza. Il governo centrale di Kiev e l’Occidente hanno condannato il voto definendolo una vergogna. Intanto l’Unione Europea ha approvato nuove sanzioni, aggiungendo tredici persone e due imprese alla lista dei colpiti da divieti di visti e congelamento di beni. La lista di sanzioni va a colpire separatisti ucraini e funzionari russi. Francia e Germania hanno invitato la Russia a promuovere una de-escalation in Ucraina in modo da favorire lo svolgimento delle elezioni presidenziali, in programma per il 25 maggio. Se non ci saranno azioni da parte del presidente russo Vladimir Putin, l’Ue potrebbe incrementare le sanzioni, hanno fatto sapere Parigi e Berlino. «La comunità internazionale non può accettare e non accetterà una tale votazione», ha dichiarato il portavoce della cancelliera tedesca Angela Merkel, Steffen Seibert. Eppure il Cremlino non sembra essere troppo preoccupato dalle minacce occidentali, tanto che una cortina di ferro – per ora e per fortuna – immaginaria si avverte tra i diplomatici che giocano a questa partita. I referendum di Donetsk e Luhansk «mostrano in maniera convincente il vero stato d’animo dei cittadini» nell’Est del Paese. Lo afferma il ministero degli Esteri russo in un comunicato. Come il Cremlino, il ministero sostiene che la crisi deve essere risolta con il dialogo tra le parti ucraine. In precedenza, infatti, il Cremlino aveva chiesto al governo di Kiev di dialogare con i filorussi nell’Est del Paese. L’ufficio di Putin ha espresso la speranza che l’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa possano aiutare a mediare i colloqui tra il governo centrale e le due province, che da domenica si dichiarano autonome.

              Dublino: autobomba sulle strade del Giro d’Italia


                La polizia antiterrorismo irlandese ha trovato una potente autobomba pronta a esplodere nel parcheggio di un albergo a Dublino. Lo riporta il quotidiano Irish Independent. Non è ancora chiaro quale fosse l’obiettivo della bomba, ma la vettura esplosiva è stata scoperta sabato sera, poche ore prima del passaggio del Giro d’Italia nella capitale d’Irlanda. Secondo la polizia, riferiscono le fonti del giornale, la bomba è stata trasportata a Dublino da Belfast da dissidenti repubblicani. Dopo il ritrovamento è stato arrestato un uomo, Alan Ryan, che ha legami con il Real Irish republican army (Rira). La polizia ha trovato la bomba grazie a una soffiata. La bomba a bordo della vettura era composta da 22 chili di esplosivo ottenuti da fertilizzanti ed era collegata a un sistema che la rendeva pronta a scoppiare. «Era un ordigno mortale collegato adeguatamente e pronto all’utilizzo imminente – ha spiegato una delle fonti citate dal giornale irlandese – . Se fosse esploso avrebbe provocato danni ingenti». La bomba è stata disinnescata dagli artificieri e secondo le fonti era dotata di un timer tipicamente usato dall’Ira.

                Piscina, aperte le vasche interne Gli orari estivi


                  Sarà un’estate ‘anomala’ per la piscina comunale di Carpi: visti i lavori che interesseranno l’area esterna, dal primo giugno al 24 agosto sarà possibile usufruire della vasca coperta da 25 metri e di quella per i più piccoli. Dal lunedì al giovedì saranno garantite almeno 3 corsie per il nuoto libero, mentre dal venerdì alla domenica tutte due le vasche saranno messe a disposizione del pubblico. All’esterno sarà possibile usufruire del solarium, lunedì dalle ore 12 alle 19, tutti gli altri giorni dalle 10 alle ore 19. I lettini saranno messi a disposizione gratuitamente. Come è noto, sono iniziate le operazioni preliminari per l’avvio dei lavori che consentiranno di costruire la nuova piscina comunale. Un progetto dal costo di 11 milioni di euro della società Aquanova Carpi s.r.l. (di cui fanno parte Cmb e Coopernuoto).

                  La città che cambia


                    Interventi anche su arredi e illuminazione

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