Stop a tutte le attività non essenziali nel quadro di emergenza Covid-19. Entra in vigore a partire da oggi il nuovo decreto firmato da Giuseppe Conte che pone un’ulteriore stretta alle misure per contenere il contagio. E a proposito di lavoro, a numerose attività è stato imposto uno stop. Si tratta in particolare delle industrie legate alla filiera dell’acciaio, dagli altoforni alla lavorazione e della metallurgia; sospeso anche il settore dell’edilizia, comprese le ristrutturazioni, tranne per la parte legate alle infrastrutture come ad esempio i ponti. Ferma anche l’attività di noleggio di automezzi. Queste imprese avranno tempo fino al 25 marzo per prepararsi alla sospensione e quindi per smaltire le merci già in consegna. Il nuovo decreto è poi accompagnato da un allegato che specifica invece quali attività potranno restare aperte. L’Italia che non si ferma è quella che fa rifermento alle attività ritenute essenziali, quindi legate al settore alimentare, farmaceutico, biomedicale e tutte le attività produttive che vi ruotano intorno. Continua anche la filiera del legno e la fabbricazione delle bare. La Pubblica Amministrazione rimane aperta unicamente a distanza per servizi legati a sanità, difesa e istruzione. Continuano l’Insp e i servizi per l’assistenza sociale e residenziale. Resta operativa anche l’industria tessile, ad eccezione di quella legata all’abbigliamento, e il mondo dell’informazione. Attive anche le produzioni di gomma, materie plastiche e prodotti chimici, così come le raffinerie petrolifere. In tempi di limitazione agli spostamenti continuano poi le attività legate ai bisogni essenziali della casa, come quelle legate all’idraulica, agli impianti elettrici, al riscaldamento, alle forniture di energia; ma anche i servizi di manutenzione di pc, cellulari ed elettrodomestici. Restano attive anche le riparazioni della strumentistica utilizzata nella filiera alimentare, farmaceutica o dei trasporti. Il Dpcm lascia libero il trasporto terrestre, marittimo e aereo, oltre al trasporto merci. Attive anche la gestione fognaria e quella della raccolta dei rifiuti, oltre alle attività bancarie, postali, assicurative e finanziarie. Non sono intaccati nemmeno i servizi di vigilanza privata oltre alle attività di pulizia e disinfezione.