Sono stati rinviati a giudizio tutti gli indagati coinvolti nel processo sulla morte di Laila El Harim, l’operaia di 40 anni deceduta nell’agosto del 2021 schiacciata da una fustellatrice nell’aziende Bombonette di Camposanto. Il fondatore e legale rappresentante della ditta nonché datore di lavoro, Fiano Setti e il nipote Jacopo, responsabile aziendale della sicurezza andranno a processo con le accuse di omicidio colposo aggravato dalla violazione delle norme antinfortunistica. Indagata anche la stessa Bombonette Srl come soggetto giuridico. I magistrati contestano agli indagati una serie di omissioni nella valutazione del rischio, nei requisiti di sicurezza e la mancata formazione dell’operaia in merito all’utilizzo del macchinario. Sotto accusa anche la fustellatrice utilizzata nell’azienda di Camposanto in cui è rimasta incastrata e uccisa Laila, secondo la procura sarebbe stata modificata rispetto al manuale. Oggi in Tribunale a Modena si è tenuta l’udienza e l’avvocato Dario Eugeni che rappresenta i genitori e i fratelli di Laila ci ha comunicato che essendoci stato il risarcimento del danno c’è stata la revoca della costituzione di parte civile e la rinuncia all’istanza di chiamata del responsabile civile. L’udienza dibattimentale di smistamento è stata fissata al 17 gennaio 2023.