Una sigaretta elettronica, la spallina di un reggiseno, una bomboletta spray, pezzi di carta assorbente, alcune compresse di medicinale e un bidoncino di plastica contenente olio frusto. Questi alcuni dei nuovi reperti rinvenuti dal reparto scientifico nei pressi della carcassa dell’auto, data alle fiamme e all’interno del quale è stato trovato il corpo carbonizzato di Alice Neri. Tredici complessivamente i nuovi reperti ammessi all’incidente probatorio fissato per il 31 marzo al tribunale di Modena durante il quale saranno nominati tre sottoufficiali dei Ris di Parma, un esperto informatico e uno di medicina legale. L’obiettivo è quello di aggiungere ulteriori tasselli utili ad arrivare quanto prima alla verità su quello che è stato ribattezzato il Giallo di Concordia. Il giudice per le indagini preliminari Andrea Scarpa ha dato il via libera all’analisi dei numerosi reperti rinvenuti sul luogo del ritrovamento del cadavere della 32enne mamma e moglie di Ravarino. La difesa ha anche chiesto di svolgere delle analisi sui pantaloni trovati nella casa del principale indagato, il 29enne tunisino Mohamed Gaaloul, allo scopo di verificare se corrispondono a quelli indossati la sera in cui Alice è stata uccisa. Proprio questi pantaloni rappresentano un reperto chiave in quanto, una volta accertato che si tratti di quelli indossati proprio quella notte, bisognerà verificare se su di loro ci siamo o meno tracce del DNA di Alice ma anche del materiale utilizzato per accelerare il rogo. Intanto il Gip ha anche disposto di procedere con la copia forense dello smartphone di Gaaloul trovato dalla polizia tedesca nell’abitazione dove l’indagato si è recato nei giorni precedenti all’arresto.