Un’articolata indagine che parte da Torino e arriva fino a Modena, quella sviluppata dalla Polizia di Stato che questa mattina ha eseguito 16 perquisizioni e 14 misure cautelari, di cui due in carcere, in merito agli episodi di violenza avvenuti durante una manifestazione contro la Tav. Colpiti dai provvedimenti c’è anche un esponente del centro sociale modenese Guernica. Le indagini della Digos di Torino ruotano intorno agli episodi che si sono verificati il 27 luglio scorso, quando i manifestanti contro l’alta velocità avevano preso d’assalto il cantiere di Chiomonte, ammassando e dando fuoco a legname e ad altro materiale infiammabile davanti a un cancello. Le fiamme avevano raggiunto l’altezza di quattro metri. Allo stesso tempo, oltre 200 individui avevano cercato di sfondare e fare irruzione utilizzando un tronco come ariete. Durante una conferenza stampa, la Polizia di Torino ha parlato del blitz di questa mattina, nel corso del quale sono stati arrestati i due leader storici del centro sociale torinese Askatasuna. Altre 12 misure cautelari hanno colpito altri militanti dei centri sociali, oltre che a Modena, anche a Vicenza e Parma, con la collaborazione degli Uffici di Polizia dei rispettivi territori. Le accuse sono per i reati di resistenza aggravata a pubblico ufficiale, danneggiamento, travisamento e inosservanza dei provvedimenti dell’Autorità. Il 27 luglio erano oltre 3000 i partecipanti al corteo contro la Tav. Ulteriori risvolti investigativi potrebbero arrivare a breve: le forze dell’ordine stanno continuando a indagare sulle immagini raccolte dalle telecamere.