Nel video l’intervista a Monsignor Erio Castellucci, Arcivescovo di Modena e Nonantola

“La lampada del corpo è l’occhio; perciò, se il tuo occhio è semplice, tutto il tuo corpo sarà luminoso, ma se il tuo occhio è cattivo, tutto il tuo corpo sarà tenebroso”. Inizia citando un detto di Gesù Cristo, Monsignor Erio Castellucci, Arcivescovo di Modena e Nonantola, nella sua lettera rivolta alla città in occasione della festa del santo Patrono, San Geminiano. Lo cita perché mai come adesso gli occhi sono davvero la lampada in grado di dare una luce di speranza a chi soffre. Gli operatori sanitari impegnati nella lotta contro la pandemia, scrive Monsignor Castellucci, non hanno che gli occhi per comunicare con i malati. Ma anche le forze dell’ordine, i parenti che vanno a trovare gli anziani nelle strutture, sono bardati, distanziati, ma sempre con lo sguardo libero. Lo sguardo, per l’Arcivescovo, sarà anche il mezzo da cui passerà, metaforicamente la rinascita, quando la pandemia da Covid sarà finita.