Se servirà la terza dose per i più fragili “siamo pronti a farla. Ma aspettiamo le indicazioni del Cts e del Governo, le Regioni non possono agire in autonomia”. A dirlo è l’assessore alla Sanità dell’Emilia-Romagna, Raffaele Donini, coordinatore della commissione Salute in Conferenza delle Regioni a livello nazionale. “Le Regioni non possono agire in autonomia- avverte Donini, oggi in conferenza stampa- sulla terza dose quindi aspettiamo le determinazioni del Comitato scientifico, dell’Istituto superiore di sanità e del Governo”. Tra l’altro, aggiunge l’assessore, “da quello che sento nella comunità scientifica ci sono voci discordanti sulla terza dose. Ma se servirà saremo pronti a farla- assicura Donini- dal punto di vista organizzativo, essendo un’unica dose, avremmo anche un carico minore”. A livello nazionale, comunque, “esistono già programmi di screening da parte dell’Istituto superiore di sanità, a cui le Regioni inviano i dati, per quel che riguarda la presenza di anticorpi a distanza di tempo, soprattutto su anziani e operatori sanitari- ci tiene a spiegare l’assessore- quindi aspetteremo le determinazioni del Governo”. Proprio su questo tema, nei giorni scorsi, ha battuto molto il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, che si è detto anche pronto ad avviare uno studio proprio sulla presenza di anticorpi in anziani e operatori sanitari a distanza di mesi dal completamento del ciclo vaccinale.