La prospettiva era quella di consistenti guadagni, ma i soldi, circa 1,5 milioni di euro investiti da ignari modenesi, venivano usati per mantenere il proprio elevato tenore di vita. E’ l’ammontare della truffa scoperta dalla Guardia di Finanza di Modena che ha indagato sette persone nelle province di Modena, Torino, Milano, Bolzano ed Arezzo per reati che vanno dall’associazione a delinquere, alla truffa, riciclaggio e abusivismo finanziario. Le fiamme gialle modenesi, nell’ambito delle indagini di polizia economico-finanziaria coordinate dal sostituto procuratore Marco Niccolini, hanno scoperto un giro di affari fraudolento che ricalcava il cosiddetto “schema Ponzi”, ovvero un sistema attraverso il quale un intermediario, promettendo lauti guadagni, riesce a convincere un numero inizialmente limitato di investitori ad affidargli notevoli somme di denaro che, in parte, vengono poi utilizzate per corrispondere “finti” interessi ed aumentare, così, l’appetibilità dell’investimento, dando il via ad un circolo “vizioso” in grado di attirare nuovi clienti. In questo modo un promotore finanziario modenese è riuscito ad ottenere oltre 1,5 milioni di euro che, invece di essere investiti in operazioni speculative sono stati veicolati su due società estere con sede in Lichtenstein, riconducibili ad altre persone. Le indagini si sono avvalse anche delle testimonianze di gran parte delle vittime finora individuate, principalmente pensionati, coppie desiderose di offrire ai propri figli una certa sicurezza in futuro, lavoratori, famiglie con vicende personali anche emotivamente toccanti. I Finanzieri di Modena hanno proceduto al sequestro preventivo di beni immobili, mobili registrati e disponibilità finanziarie per un valore complessivo di circa 1,2 milioni di euro.