«Assurdo parlare di vincolo generico» E intanto è pronto un quarto esposto

Hanno scatenato l’ ennesimo putiferio le affermazioni della soprintendente regionale per i Beni Architettonici, Paola Grifoni, sul Parco delle Rimembranze. In particolare a mandare su tutte le furie Italia Nostra e il senatore Carlo Giovanardi, è il passaggio in cui la Grifoni parla di un vincolo storico generico che sussiste sull’area, di fatto meno restrittivo in termini di edificabilità. «Sono sgomento dalle considerazioni della soprintendente – confida l’ambientalista Gaetano Galli -. La zona è stata messa sotto tutela storico-culturale nel 2005 dal ministero dei Beni Culturali in quanto Parco delle Rimembranze. Nello stesso atto – continua Galli – è citata una relazione che ricorda come nel 1922 la circolare 73, a firma del sottosegretario alla Pubblica istruzione Dario Lupi, istitutiva per ogni paese un’area verde dedicata ai caduti della Grande Guerra. Il parco non nasce, quindi, come ‘selva selva simbolica’ per ricordare i morti per la Patria, ma lo diventa incidentalmente in quanto il suo completamento avviene poco prima della emanazione della circolare». Ricorda le origini del parco anche il senatore Giovanardi in un’interpellanza presentata al ministro dei Beni Culturali, dove si chiede «come sia possibile che la Soprintendenza regionale contraddica atti formali della stessa Soprintendenza». A non andare giù agli ecologisti è anche la promessa, sempre della Grifoni, di concertare con i proprietari le ricoperture dei piloni di cemento. «E’ una delle pagine più buie di questa città – aggiunge Galli -. Prima si fanno i danni poi si cerca di nasconderli». Insomma, il polverone sui chioschi non si placa. E dopo che tutti, Sgarbi compreso, hanno assolto i gestori, il fuoco di critiche è tutto per amministrazione e Soprintendenza. In Procura Zincani assicura che si stanno raccogliendo tutte le informazioni utili per giungere a una decisione celere, gettando ulteriori incognite sugli sviluppi della vicenda. C’è davvero la possibilità che i cantieri vengano fermati? In caso affermativo, il caos sarebbe totale, con gli esercenti al fianco di ecologisti e Giovanardi contro chi ha dato le autorizzazioni. E la lista degli atti che chiedono di sospendere i lavori si arricchirà oggi di un quarto esposto. «Chiediamo che venga bloccato il cantiere del chiosco ‘El Cedro’. La struttura – spiega ancora Galli – sorgerà accanto a un cedro del Libano e le fondamenta andranno a impattare con le radici uccidendola». nVincenzo Malara