Gli insegnanti non si trovano, o meglio, gli insegnanti non trovano casa, e quindi rinunciano al ruolo. E’ questo il quadro, ormai drammatico, che si registra a meno di un mese dal suono della prima campanella. In Regione su 2137 posti di ruolo, solo 17 cattedre sono state assegnate. La maggior parte degli insegnanti rinuncia anche al posto fisso, preferendo le supplenze vicino alla propria residenza rispetto alla ricerca di un affitto in Emilia-Romagna; il motivo è presto detto: un docente che guadagna in media 1200 o 1300 euro al mese fatica a far quadrare i conti quando un affitto costa mediamente tra i 700 e gli 800 euro. Per quanto riguarda la richiesta di insegnanti di sostegno nelle scuole primarie, la situazione ad oggi vede Modena in cima alla classifica regionale per posti lasciati “vacanti” perché disincentivati dagli affitti: 83 gli insegnanti che hanno rinunciato; segue Bologna con 65, Reggio Emilia con 60 e Parma con 50. Tutti posti che nei prossimi giorni andranno ai precari, sottolineano i sindacati di categoria, aggiungendosi ai tanti già riservati ai supplenti di sostegno, la maggior parte non specializzati. Così l’emergenza abitativa travolge anche il mondo dell’istruzione, che si aggiunge il grido di allarme già lanciato dalla Polizia a scapito della sicurezza e anche da Seta. Con affitti così, anche trovare nuovi autisti per i mezzi pubblici diventa una impresa