Così testimonia Michel Talignani, uno dei cinque modenesi rientrati ieri insieme agli altri italiani da Wuhan a bordo di un Boeing 767. Ora parla dalla zona militare della Cecchignola, dove dovrà rimanere in isolamento e sotto osservazione per 14 giorni. Ma il peggio è passato. Talignani, tecnico della System Ceramics, è atterrato a Wuhan per lavoro, quando il rischio era ancora basso, ma è bastato poco tempo per capire che nella città cinese le cose stavano velocemente precipitando, fino a diventare un incubo. Poi l’attesa estenuante, prima di poter sapere quando tornare a casa. Un’attesa che si è interrotta intorno alle 5 del mattino a Wuhan, circa le 22 in Italia, quando l’aereo militare è partito, direzione Pratica di Mare, dove è arrivato ieri mattina alle 10. Ancora poche settimane, poi Talignani, insieme agli altri italiani tenuti in isolamento nel Centro Sportivo dell’Esercito, a Cecchignola, Roma Sud, potranno tornare a casa a riabbracciare le rispettive famiglie. Ma la sensazione, testimonia il modenese, non è quella di essere in quarantena. Un’emergenza divenuta mondiale, quella del Coronavirus, ma che, Talignani è tranquillo, in Italia non diventerà un nuovo incubo.

Nel video l’intervista a Michel Talignani