In Emilia-Romagna salgono complessivamente a 1.386 i casi di positività al Coronavirus, 206 in più rispetto all’aggiornamento di ieri pomeriggio. Passano da 4.344 a 4.607 i campioni refertati. Modena arriva alla tripla cifra: con 19 casi in più rispetto a ieri, la nostra provincia arriva a 116 pazienti. I più recenti contagi si riferiscono nello specifico a un cittadino di Casalmaggiore e uno di Novellara diagnosticati però sul nostro territorio; un paziente viene invece da Bastiglia, 5 da Carpi, 1 da Fiorano, 2 da Maranello, uno da Mirandola, sei da Modena e uno da Pavullo. Di questi, 11 sono in isolamento a casa, sette sono ricoverati nel reparto di malattie infettive, uno in terapia intensiva. Fortunatamente, un paziente del Policlinico è migliorato ed è uscito da quest’ultimo reparto: ad oggi è ancora 13 il numero di casi gravi. Non si segnalano invece nuovi morti, che rimangono due. Uscendo da Modena, a Piacenza si contano complessivamente 602 casi, a Parma 279, a Reggio 103, 80 a Bologna, 164 a Rimini, 16 a Forlì-Cesena, 19 a Ravenna e 7 a Ferrara. Su tutto il territorio regionale sono in tutto 601 le persone in isolamento a casa perché con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere, o prive di sintomi; quelle ricoverate in terapia intensiva sono invece 90 (15 in più rispetto a ieri). Sale di un’unità il numero dei guariti che si attesta a 30. Aumentano purtroppo i decessi. Sono 14 in più rispetto a ieri e 70 quelli totali. In media le vittime hanno ottant’anni e un sistema immunitario compromesso da altre patologie. Nel corso della conferenza stampa di oggi il commissario ad acta Sergio Venturi ha annunciato l’ormai imminente arrivo dei dispositivi di ventilazione per incrementare i posti letto di terapia intensiva all’interno degli ospedali. Nuove misure sono state adottate anche all’interno delle carceri. A Modena in particolare, dopo la rivolta iniziata ieri sono state consegnate d’urgenza un ambulatorio mobile della Pubblica Assistenza di Soliera e due Presidi Medici Avanzati messi a disposizione da Croce Rossa Italiana e Anpas per sostituire gli ambulatori medici presenti all’interno della struttura carceraria e danneggiati dai detenuti.