La mezzanotte porterà via un 2019 mai così dai due volti per il Carpi. Nerissimo fino a maggio, quando i biancorossi salutarono dopo 6 anni la B con la retrocessione di Livorno, ma poi ricco di soddisfazioni in questa prima parte di campionato di Lega Pro. Dopo aver chiuso il 2018 fuori dalla zona playout, i segnali negativi erano arrivati già fra febbraio e marzo, quando la squadra di Castori aveva cominciato il ritorno con un solo punto nelle prime 5 giornate. I successi su Spezia e Padova erano stati soltanto delle piccole illusioni, perché quel Carpi rivoluzionato dal mercato con tanti acquisti rivelatisi poi al di sotto delle attese era crollato nel finale, fino a quell’amaro 5 maggio a Livorno. Da lì si erano aperti i punti interrogativi con la messa in vendita della società da parte del patron Stefano Bonacini, ma la svolta è arrivata con la mancata iscrizione di Foggia e Palermo in B e l’aumento del paracadute. Una cifra che Bonacini e i suoi soci hanno deciso di immettere integralmente nel rilancio del progetto Carpi, targato Giancarlo Riolfo. Con una squadra rinnovata, in cui sono rimaste appena quattro pedine dell’ultimo sciagurato campionato, il Carpi ha ricostruito entusiasmo e si è subito insediato nei piani alti della Lega Pro, trascinato dai gol di Vano, capocannoniere dell’anno solare con 8 reti più 4 in Coppa. Le ultime 7 vittorie di fila hanno definitivamente trasformato un 2019 horror in un anno da ricordare. Lo dicono i numeri, col, Carpi che per 6 mesi ha viaggiato a 0,66 di media a gara e da agosto a dicembre ha accelerato fino a 2,15 per una media generale sui 12 mesi di 1,43 punti a partita.