Il jolly genovese è diventato un elemento imprescindibile della squadra biancorossa e mister Calabro gli ha cambiato già 7 posizioni in campo, l’ultima da trequartista atipico.

Nasce come difensore, ha fatto il terzino, si è adattato in mediana, ha giocato sulla fascia e ora sta facendo la differenza dietro la punta. Jolly è la parola che meglio definisce le caratteristiche di Alessio Sabbione, l’uomo della svolta tattica nel Carpi che è tornato ad assaporare aria di playoff. Nelle due vittorie con Pescara e Pro Vercelli mister Calabro lo ha schierato alle spalle dell’unica punta Melchiorri, con risultati eccellenti. A Pescara è stato suo il gol di testa che è valso i tre punti. Lunedì coi piemontesi invece, all’interno di una gara dai toni atletici altissimi, ha dato il via all’azione dell’1-0 con un colpo di testa. Sabbione si è calato al meglio nel ruolo da finto trequartista, che gli assegna compiti sia di rottura, in pressione sul regista avversario come accaduto su Brugman e Paghera, sia offensivi, esaltandone la corsa nell’accompagnare l’azione d’attacco. Quella di lunedì è stata la sua 85esima gara con la maglia del Carpi, dove arrivò da svincolato dopo la radiazione della Nocerina nell’estate del 2014. In questi 2 anni e mezzo Castori e Calabro lo hanno schierato in tutte le zone del campo. Quest’anno in particolare ha cambiato sette posizioni differenti, alternandosi fra terzino o centrale in difesa con le linee a quattro o tre e da mediano o esterno a centrocampo, fino all’ultimo avanzamento. Il periodo di appannamento seguito alle 3 giornate di squalifica rimediata col Frosinone sembra alle spalle e ora Sabbione può essere davvero l’uomo in più del Carpi he sogna i playoff.