Raffaele Esposito al momento si trova al carcere San’Anna di Modena e continua a respingere le accuse di omicidio. I militari indagano sul passato dell’uomo per cercare di capire se possa essere responsabile di altri delitti

Dieci giorni di pura follia, tra la fine dello scorso agosto e gli inizi di settembre, durante i quali Raffaele Esposito avrebbe dato sfogo ai suoi istinti senza controllo. Tutto sarebbe iniziato con una violenza sessuale a scapito di una sua conoscente, a Zocca per poi culminare con l’omicidio della prostituta romena Nicoleta Neata Vasilica. Dieci giorni di terrore che hanno portato i carabinieri di Modena ad indagare sul passato dell’uomo. Militari e procura sembrano concordare sulle accuse di omicidio, violenza sessuale e tentato sequestro di persona nei confronti del cuoco 34enne di Savignano sul Panaro, inquadrandolo come un soggetto pericoloso che odia le donne. Il dubbio è che possa essersi macchiato di altri delitti. Raffaele Esposito è nato a Napoli ma da anni viveva a Savignano con la compagna e le due figlie di lei. Era un ludopatico e aveva avuto anche problemi con la droga. Al momento è detenuto nel carcere Sant’Anna con una doppia ordinanza di custodia cautelare per omicidio e violenza sessuale. Durante l’interrogatorio di garanzia si è avvalso della facoltà di non rispondere e continua a respingere le accuse di omicidio. Nei suoi precedenti interrogatori ha ammesso di aver dato fuoco al corpo della lucciola romena, ma ha negato però di averla uccisa. Secondo la sua ricostruzione, la donna sarebbe stata assassinata a bastonate da due uomini di colore.