Il segno del sisma di sette anni fa non è stato soltanto materiale. Un’indagine dell’Ausl chiamata Este ha analizzato la capacità della popolazione di riuscire a superare, a livello psicologico, l’evento traumatico

Se il lascito del sisma è immediatamente visibile nelle case distrutte, nelle impalcature che ancora oggi coprono chiese e monumenti, più difficile è capire cos’ha lasciato nel ricordo, ma soprattutto nella salute dei modenesi. Per analizzare il livello di resilienza della popolazione, ovvero la capacità delle persone di affrontare e superare un momento traumatico, dopo le scosse del 20 e del 29 maggio ha preso il via l’indagine Este, Esiti di Salute Terremoto Emilia. A causa del sisma, il 9,7% della popolazione ha subito ferite, perdite o rotture affettive, ma secondo l’analisi Este, la comunità non ha riferito evidenti cambiamenti nello stato complessivo di salute. Nell’immediato, sono stati rilevati con più frequenza stati d’ansia e sintomi di depressione che sono andati scemando con il tempo. Tuttavia, tre anni dopo quei terribili momenti, molte persone riferivano di avere ancora un “pensiero intrusivo”.

Nel video l’intervista a Giuliano Carrozzi, Coordinatore scientifico del progetto “Este”