L’attaccante del Cittadella, che a gennaio era stato a un passo dal vestire la maglia del Carpi, ha trascinato i veneti nel playoff con lo Spezia. Era il colpo che poteva cambiare la stagione

Ora che la ferita della retrocessione si è almeno un po’ rimarginata, si può anche pensare con la logica. E vedere che Gabriele Moncini continua a fare sfracelli con la maglia del Cittadella è una nuova coltellata al cuore per il Carpi. Ieri sera l’attaccante di proprietà della Spal ha firmato l’ennesima doppietta di questi suoi 5 mesi da sogno, lanciando il Cittadella al successo per 2-1 sul campo dello Spezia nel primo preliminare playoff. Un uno-due da falco dell’area di rigore, proprio quella freddezza davanti al portiere che al Carpi è maledettamente mancata per tutta la stagione. Con i due gol segnati al Picco Moncini è salito allo stratosferica cifra di 14 reti in 18 gare giocate nel 2019, meglio di tutti gli attaccanti del campionato cadetto. E chissà cosa sarebbe accaduto se Moncini avesse vestito, come ormai sembrava definito, la maglia del Carpi nel girone di ritorno? La trattativa con la Spal, da cui poi è arrivato Mattia Vitale per il centrocampo, era praticamente chiusa e il club ferrarese avrebbe preso dal Carpi anche una cifra maggiore per il prestito rispetto a quella sborsata dal Cittadella. Ma è stato Moncini, che aveva già avuto Castori l’anno scorso a Cesena, a cambiare idea all’ultimo momento, preferendo accettare l’offerta di una squadra che lottasse per i playoff come il Cittadella piuttosto che sgomitare per la salvezza. Una scelta rispettabile, ma che amplia ancora di più i rimpianti del Carpi per una stagione nera, che probabilmente con Moncini davanti sarebbe potuta finire diversamente.