Nel 2018 l’inceneritore di Modena ha superato del 20% il limite della quantità di rifiuti speciali da incenerire. Un dato che conferma l’emergenza legata a questo genere di rifiuti che già aveva portato la Regione, nell’ottobre scorso, ad interventi eccezionali

Sessantunomila tonnellate oltre il 20% in più della soglia limite fissata dalla regione a 50.000 tonnellate . Questa la quantità di rifiuti speciali, prevalentemente proveniente da aziende ed attività commerciali anche extra provincia conferite nell’inceneritore di via Cavazza nel 2018. Una dato che per la prima volta dal suo raddoppio, ha portato l’impianto di Modena ha sforare i limiti consentiti, con tutte le conseguenze non solo in termini di emissioni dal camino ma anche di traffico di camion speciali soprattutto container in ingresso ed in uscita dall’inceneritore. Un dato che conferma un allarme generato dalla grande quantità, di rifiuti speciali prodotti in Emilia Romagna, che aveva portato la regione, nell’ottobre scorso, ad aumentare la quantità di rifiuti destinate alle discariche e agli inceneritori dell’emilia romagna. Per Modena, le previsioni di rifiuti speciali all’inceneritore erano di 43.000 tonnallate. Comunque al di sotto della soglia stabilita della 50.000. Previsioni totalmente superate dal dato finale consuntivo del 2018 che ha portato ad un picco di rifiuti speciali arrivati a superare  le 60.000 tonnellate e soprattutto, cosa che non era mai successa, i limiti imposti. Una quantità che vanifica anche la contestuale riduzione ottenuta sul fronte dei rifiuti urbani indifferenziati prodotti in provincia di Modena e conferiti all’inceneritore. Dalle 124 mila tonnellate del 2017 si è passati alle 119 mila del 2018. Una riduzione annullata appunto dall’aumento dei rifiuti speciali che ha determinato un aumento anche nel saldo finale dei rifiuti totali inceneriti nel 2018, pari a 211 mila tonnellate