Il processo Aemilia e l’entità del fenomeno mafioso nel territorio dell’Emilia Romagna. Questo il tema dell’incontro che si è svolto nell’Aula Magna dell’Università di Giurisprudenza e che ha visto la partecipazione delle massime autorità cittadine

Con il processo Aemilia, è finita l’innocenza. Innocenza come il non vedere che anche qui, sotto le nostre case, si consumano fenomeni mafiosi. Lo ha detto il Prefetto di Modena, Maria Patrizia Paba, come introduzione all’incontro sulla legalità che ha riempito l’aula magna di Giurisprudenza. È finita l’innocenza, ma si sono attivati gli anticorpi. Con i suoi 148 imputati e oltre 1700 anni di carcere richiesti, Aemilia rappresenta un punto non di arrivo, ma di partenza per contrastare la mafia, che è ben radicata anche sul nostro territorio. Di questo si è parlato alla presenza delle autorità cittadine, dei rappresentanti delle forze dell’ordine. Tra i relatori, figure chiave della legalità che hanno seguito da vicino il processo.

Nel video le interviste a:
– Dott.ssa Lucia Musti, Procuratore Capo della Repubblica di Modena
– Daniele Borghi, Referente Regionale di Libera