La tragedia di Ancona ha riacceso il dibattito sulla prevenzione e sulla sicurezza dei locali per il pubblico spettacolo. A Modena da tempo è in vigore un protocollo, ma la sfida per i gestori è sempre più difficile

Sicurezza e soprattutto prevenzione. Sono questi i due concetti chiave su cui si è riacceso il dibattito sugli eventi ed i locali di pubblico spettacolo dopo la tragedia di Ancona. Una tragedia in cui si intrecciano diversi fattori. Relativi ai dispositivi per la gestione delle emergenze e ai controlli negli accessi. Gli episodi che anche a scopo di furto hanno già registrato dei precedenti in locali a Baggiovara a Nonantola e all’aperto, a ponte alto, la scorsa estate, rappresentano una nuova sfida. A Modena, oltre al divieto assoluto di ingresso ai minori di sedici anni, e all’applicazione rigida delle norme di sicurezza e anticendio interne ai locali, il problema di bombolette spray e di gas urticanti, usati anche a scopo di rapina, ricorda Luca Ascari, segretario provinciale Sindacato Locali da ballo di Ascom Confcommercio, a Modena è già stato inserito in un protocollo ma rappresenta una nuova e preoccupante sfida. Ma la sicurezza è un concetto che deve coinvolgere tutti. Dai gestori ai genitori, ai ragazzi alle forze dell’ordine. Evitare che i propri figli frequentino locali che si mascherano da discoteche anche se non sono, senza rispettare le regole a cui sono sottoposti le discoteche ufficiali può aiutare e in certi casi evitare il peggio.

Nel video l’intervista a Luca Ascari, Segretario provinciale Fipe-Silb di Ascom Confcommercio