La Procura conferma tempi stretti e accelerati per stabilire le responsabilità e la possibile motivazione razziale in merito all’episodio che si è verificato sabato sera a Castelfranco Emilia, dove un giovane ha sparato con una pistola ad aria compressa a un ragazzo pakistano, ferendolo al braccio

L’informativa di reato è arrivata questa mattina alle ore 9:40 sul tavolo del procuratore capo Lucia Musti. Il faldone è quello contenente la relazione svolta dai Carabinieri su quanto è successo sabato sera, in corso Martiri, a Castelfranco, dove un 23 enne del luogo, conosciuto come un bullo e una testa calda ha sparato con una pistola ad aria compressa, caricata a pallini di piombo, in direzione di un gruppo di pakistani che stavano passeggiando sotto il portico, ferendone uno al gomito. Un faldone che sarà esaminato con la massima celerità nelle prossime ore – ha assicurato il procuratore – come succede ormai di prassi per tutti i reati che potrebbero avere una motivazione razziale. E a fare accendere l’attenzione degli inquirenti in tale direzione ci sarebbe la frase, riportata da diversi testimoni ai Carabinieri e pronunciata con esultanza dal gruppo di amici del ragazzo che ha premuto il grilletto, quella di avere colpito una persona di colore. Una ipotesi che se confermata andrebbe ad aggravare la posizione dei due giovani amici, non pregiudicati ma già conosciuti per fatti legate a risse ed episodi di bullismo e subito e fino ad ora accusati per lesioni personali. L’uomo di origine pakistana ferito, bersaglio di quella che è difficile derubricare a bravata, è stato operato al fine di estrarre il pallino che si era conficcato nel braccio.