Si dibatte sul futuro del Cavallo di Paladino, che dovrebbe lasciare la sua attuale collocazione, nello spazio del Mata, il 30 di giugno. Il Pd con un’interrogazione chiede se sul destino dell’opera sia possibile coinvolgere i cittadini

Il cavallo di Mimmo Paladino lascerà il Mata o rimarrà? Ma soprattutto, i cittadini possono essere coinvolti nella decisione sul suo futuro? È questo il cuore dell’interrogazione portata da tre firmatari Dem sul destino dell’opera dell’artista campano. Secondo l’attuale accordo, la scultura resterà nella piazza  dell’ex manifattura Tabacchi fino al 30 di giugno. Meno di 10 giorni, quindi, per capire se la scadenza potrà essere ancora prorogata oppure se è la volta della partenza dell’opera, realizzata da Paladino in occasione della mostra “Il manichino della storia” allestita nello spazio Mata dal 2015 al 2016. La scultura, secondo i patti iniziali, doveva rimanere per la sola durata della mostra per poi ritornare al proprietario, il gallerista Emilio Mazzoli. Ma la data è sempre stata prorogata. Ora, a pochi giorni da una nuova scadenza, il Partito Democratico con le firme di Federica Di Padova, Diego Lenzini e Fabio Poggi, interroga l’assessore alla Cultura Gianpietro Cavazza per chiedere di valutare diversi metodi per permettere all’opera di rimanere. Tra questi, i tre dem si chiedono se sia possibile coinvolgere i modenesi stessi sul futuro del cavallo, ad esempio con un referendum; o ancora se sia possibile acquistare l’opera, del valore di 300mila euro, attraverso forme di raccolta fondi.