La Procura di Bologna ha aperto un’inchiesta sulle scritte comparse a Modena contro Marco Biagi nell’anniversario della sua morte. L’accusa nei confronti dei responsabili è di apologia di reato aggravata da finalità di terrorismo

La Digos è sulle tracce degli autori delle frasi infamanti contro Marco Biagi, apparse nel giorno dell’anniversario della sua morte sui muri della facoltà di economia di Modena dove insegnava il giuslavorista. La procura di Bologna ha aperto un’inchiesta e l’ipotesi di accusa verso i responsabili è di apologia di reato aggravata da finalità di terrorismo. Le immagini delle telecamere pubbliche presenti nella zona e anche quelle dell’Università sono state setacciate e si continua senza sosta alla ricerca degli autori dell’atto vandalico. Le scritte, dalla connotazione volutamente provocatoria, hanno suscitato l’indignazione generale fra forze politiche e istituzionali, ma anche nel mondo universitario, a partire dal rettore Angelo Andrisano che si è detto profondamene turbato dalle ingiurie che vanno ad offendere la memoria di professore che ha servito con generosità lo Stato e che si è speso per l’inclusione dei giovani nel mondo del lavoro.  Si tratta infatti di un’azione molto dura che per la prima volta in tanti anni vede qualcuno accanirsi sul professor Marco Biagi, per esaltare invece i suoi assassini. Intanto stando alle prime ipotesi, le scritte già cancellate, potrebbero essere state tracciate tutte dalla stessa mano, anche se l’autore potrebbe non essere stato solo mentre si accingeva ad imbrattare i muri del Foro Boario.