Si è chiuso con l’archiviazione il caso relativo alla morte di Primo Zanoli, il paziente dell’ospedale di Baggiovara scomparso dalla sua stanza nel 2011 e poi ritrovato deceduto. Per il giudice non ci sono elementi che possano portare ad individuare un responsabile

La morte di Primo Zanoli non ha un responsabile, l’indagine nata dopo la scomparsa dell’uomo dalla sua stanza all’Ospedale di Baggiovara nel 2011 ed il ritrovamento due anni e mezzo dopo del cadavere può chiudersi così. Per il giudice Paola Losavio non è possibile, con gli elementi attualmente a disposizione, individuare colpe riconducibili all’unico indagato di tutta questa vicenda, un geometra dell’Ausl che era a livello formale il responsabile dell’area dell’ospedale interdetta al pubblico dove è stato ritrovato il corpo dell’uomo. La storia è ormai nota: Zanoli, 64enne ricoverato a Baggiovara per un intervento, sì alzo in stato confusionale a causa dei farmaci e del dolore nel corso della notte tra il 30 e 31 dicembre, vagando per la struttura senza essere fermato da nessuno e compiendo un volo di qualche metro proprio in questa zona chiusa al pubblico. L’autopsia rivelò che nella caduta l’uomo si procurò diverse fratture e poi morì dopo una lenta agonia. Solo a due anni e mezzo di distanza dal fatto il suo cadavere fu ritrovato ed ora alla famiglia non rimane che la causa civile, da cui sono emersi spunti più importanti di quanto non accaduto nel processo penale.