E’ in corso il rinnovo dell’appalto dei servizi da parte dell’Ausl di Modena per l’esecuzione dei prelievi ematici, l’accesso diretto ai prelievi e il ritiro dei campioni biologici giornalieri: le nuove condizioni, secondo i sindacati, mettono a rischio servizi e diritti dei lavoratori

In tutta la provincia c’è forte preoccupazione tra i dipendenti dei Centri prelievi territoriali del sangue per le nuove condizioni di lavoro. E’ in corso infatti il rinnovo dell’appalto dei servizi da parte dell’Usl di Modena per l’esecuzione dei prelievi ematici, l’accesso diretto ai prelievi e il ritiro dei campioni biologici giornalieri nei distretti di Modena, Carpi, Mirandola, Castelfranco Emilia, Sassuolo, Pavullo e Vignola. In questi centri sono impiegati 78 operatori, che secondo i sindacati, si ritrovano da più di un mese nell’attesa di capire il proprio destino lavorativo. A dicembre hanno ricevuto la notizia che con il nuovo anno sarebbe cambiata la gestione del servizio a seguito del rinnovo dell’appalto, ma a tutt’oggi non è stato ancora chiarito ai dipendenti quali saranno esattamente le modifiche nella nuova organizzazione. Per molti di loro la prospettiva è quella di trovarsi con un orario ridotto di lavoro, quindi con una perdita notevole di retribuzione, un cambio di sede e per qualcuno anche il rischio di perdere l’occupazione a causa dei tagli previsti. Le sigle, in una nota spiegano di aver più volte richiesto all’Usl un incontro per avere chiarimenti su cosa succederà nei servizi a causa delle riduzione orarie previste nelle aperture al pubblico di alcuni centri, ma per ora non ci sono state risposte da parte dell’azienda. Nei prossimi giorni si terrà un’ulteriore assemblea con i lavoratori per definire le prossime iniziative da mettere in atto.