Domani iniziativa di Fratelli d’Italia che presenta una proposta di legge per equiparare le coop che si occupano di immigrati alle altre aziende. Prevista anche una visita al centro di via delle Costellazioni dove vivono 200 stranieri gestiti da Caleidos

Da una parte i numeri positivi dei tanti stranieri che in Italia lavorano e pagano contributi, dall’altra quelli negativi relativi al cosiddetto ‘business dell’immigrazione’. Domani al 212 di via Galilei il gruppo Fratelli d’Italia presenterà una proposta di legge sul ‘tagliabusiness immigrati’. Giovanni Donzelli, Tommaso Foti e Michele Barcaiuolo prima visiteranno la struttura  di via delle Costellazioni, uno studentato gestito dalla cooperativa Caleidos dove oggi vivono più di 200 immigrati, poi illustreranno la loro proposta di riforma.

<L’immigrazione è un business, chi si occupa di accoglienza ha interesse a far sì che in Italia arrivino più immigrati: più persone accogli, più guadagni. un giro d’affari colossale, che nel 2016 arriverà a toccare la cifra di 4 miliardi di euro, pari a 11 milioni al giorno – affermano i meloniani -. Tutti soldi pubblici, tutti senza alcuna rendicontazione delle spese: a differenza di qualsiasi altro settore, i gestori, spesso cooperative rosse, non devono giustificare come hanno speso i soldi pubblici ricevuti. Niente fatture, niente scontrini, niente dettaglio di spese. Per questo proponiamo una legge che inserisca l’obbligo di rendicontare le spese attraverso fatture e giustificativi>. 

Numeri quelli snocciolati da Fratelli d’Italia ai quali fanno però da contraltare quelli positivi relativi all’immigrazione. Dei 5 milioni di stranieri presenti in Italia, 2,3 milioni sono occupati, peraltro con stipendi decisamente inferiori rispetto alla media, producendo una ricchezza pari a 127 miliardi, con 11 miliardi di euro di contributi previdenziali versati per un totale di 640mila pensioni italiane pagate. Tutto questo a fronte di una spesa pubblica dedicata agli stranieri pari ad appena l’1,75% del totale. Senza calcolare i 7 miliardi versati in Irpef dagli immigrati e i 96 miliardi di valore aggiunto portati dalla imprenditoria straniera. Numeri che ovviamente ricadono anche su Modena che con 91.687 stranieri risulta la seconda provincia in regione per numero di immigrati presenti.